Esposizione al sole
Creme solari: come scegliere tra filtri chimici e fisici

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La crema solare è il must della borsa da spiaggia consapevole. Per questo la scelta del filtro solare è fondamentale: chimico o fisico? Vediamo le differenze

Forse lo avrete notato: le "aragoste" distese sulla sabbia sono sempre più rare da avvistare, sintomo di una crescente consapevolezza legata alla corretta esposizione al sole. Per proteggersi dalla radiazione ultravioletta bisognerebbe esporsi al sole evitando la fascia 11 -16, scegliere una crema adatta al fototipo e spalmarla frequentemente sulla pelle, soprattutto dopo aver fatto un tuffo. La domanda, ad ogni estate, è sempre la stessa: quale filtro solare scegliere? Con l’avanzare dei filtri fisici la scelta non ha più a che fare con la sola intensità (spf 10, 20, 30 ...) ma anche con la tipologia stessa di filtro solare.

Le regole che devono rispettare i tutti cosmetici di protezione solare

Indipendentemente dalla formulazione o del tipo di filtro utilizzato le creme solari devono rispettare i parametri fissati dal Regolamento Europeo sui Cosmetici - Regolamento (CE) n. 1223/2009 - e dalle “Raccomandazione sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni” della Commissione Europea. Inoltre, per la messa sul mercato, è necessario superare dei test di laboratorio che determinano la reale protezione dai raggi UV e verificano che la concentrazione di molecole anti - UV sia quella dichiarata.

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Qual è la differenza tra filtri solari chimici e filtri solari fisici?

Il filtri solari chimici sono i più diffusi ed economici. Si tratta di sostanze di sintesi capaci di assorbire l'energia delle radiazioni UV prima che queste possano raggiungere le cellule dell'epidermide e del derma. I filtri solari fisici, al contrario, sono composti da piccole particelle minerali dalle proprietà schermanti. In poche parole riflettono come specchi i raggi del sole respingendo UVA e UVB.

Tra gli schermanti chimici più utilizzati ci sono Benzophenone - 3, Octocrylene e salicati: se li leggete in etichetta la crema solare è di tipo chimico. Quando invece trovate: ossido di zinco e biossido di titanio significa che il solare presenta filtri fisici.

Pro e contro dei filtri solari chimici

Il vantaggio più evidente dei filtri solari chimici è il prezzo, mediamente più basso rispetto a quello dei filtri fisici. Un altro punto a favore è la grande varietà in commercio per quanto riguarda le formulazioni che si adattano al fototipo e alle altre esigenze specifiche della pelle.

Di contro, i filtri chimici spesso contengono sostanze critiche sensibilizzanti ed allergizzanti oltre che inquinanti. L'utilizzo del filtro PABA, ad esempio, è stato vietato nei cosmetici all'interno dell'UE perché responsabile di dermatiti fotoallergiche e della comparsa di radicali liberi.

Non solo: quante volte, distesi al sole, abbiamo allungato la mano alla ricerca dello spruzzino di acqua fresca? La crema solare con filtri chimici può contribuire al "surriscaldamento" perché assorbe parte delle radiazioni solari e rilascia l'energia sotto forma di calore.

Pro e contro dei filtri solari fisici

Al contrario, i filtri fisici non provocano un aumento della sensazione di calore percepita perché le radiazioni vengono riflesse e non assorbite. In generale, rispetto ai filtri chimici, sono meno allergizzanti per l’epidermide e non inquinanti per il mare e gli organismi che lo abitano.

Di contro: sono più costosi e potrebbero risultare meno facili da spalmare lasciando una sottile patina bianca sulla pelle. Un inconveniente destinato ad essere sempre meno frequente dal momento che le case produttrici lavorano per creare texture sempre più leggere e scioglievoli. A questo scopo biossido di titanio e ossido di zinco vengono trasformati in nanoparticelle dando vita ai cosiddetti “filtri nano”, molto discussi per la possibile capacità di penetrazione nella pelle nonostante il parere positivo del CSSC (Comitato Scientifico della Sicurezza dei Consumatori dell’Unione Europea) che ritiene che l'uso di biossido di titanio (nano) come filtro UV nelle creme solari, con le caratteristiche fissate e a una concentrazione massima del 25 %, non presenti alcun rischio di effetti avversi sull'uomo dopo l'applicazione sulla pelle sana, intatta o scottata da raggi solari.

 

 

 

 

 

 

Creme solari: come scegliere tra filtri chimici e fisici - Ultima modifica: 2021-06-17T08:22:30+02:00 da Sabina Tavolieri

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