Dopo i lunghi mesi in casa, il tempo libero di grande qualità all’aria aperta è oggi più che mai una necessità. La nostra proposta per una delle prime evasioni in totale sicurezza si chiama Umbria.
I motivi per visitare la campagna umbra sono tanti: qui è possibile godere della natura e di paesaggi di rara bellezza, fruire di una notevole offerta culturale e artistica, ritrovare la fede religiosa in luoghi mistici, praticare sport all’aria aperta e deliziarsi a tavola grazie a cibo e vino di qualità.
Qualsiasi ragione porti in Umbria, terra dell’equilibrio frutto di millenni di civiltà, la risposta è sempre una: innamorarsi e lasciarci il cuore, degustando – per esempio - un calice di buon vino in cantina e assaggiando olio di eccellenza in un frantoio.
Vino e olio: l’oro dell’Umbria
Le due “squisite” parole chiave che fungono da faro negli itinerari da percorre per scoprire e vivere l’Umbria sono “vino” e “olio”. L’enogastronomia in questa terra si palesa lungo le sue strade dei vini; ne contiamo 4: la strada dei Vini del Cantico, dei Vini del Colli del Trasimeno, dei Vini Etrusco Romana, del Sagrantino, a cui si aggiunge la strada dell'Olio DOP dell’Umbria.
In questa regione, l’olio è molto di più di un condimento: una vera e propria istituzione pluripremiata che caratterizza buona parte del patrimonio culturale e che si presenta con ricca biodiversità.
Oltre ai percorsi dove degustare vino e olio di eccellenza, ci sono itinerari alla scoperta di splendidi borghi: lungo i Colli Amerini-Valnerina, Colli Assisi-Spoleto, Colli del Trasimeno, colli Martani e colli Orvietani.
Per non perdersi tutto il buono dell’Umbria, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino sono pronte ad accogliere, appena possibile, gli enoappassionati con la loro consueta ospitalità, con l’obiettivo di promuovere una vera e propria cultura del vino per conoscerlo, berlo con moderazione e con i giusti abbinamenti, quindi apprezzarlo al meglio e – perché no - farsene ambasciatori!
Quest’anno nell’ultimo fine settimana di maggio, il tradizionale appuntamento con Cantine Aperte si è trasformato in una grande festa sul web, in cui tra degustazioni online, visite virtuali alle cantine e condivisioni social si è vuole comunque mantenere vivo il legame tra le cantine e i turisti del vino. Non a caso, l’hashtag ufficiale dell’evento è proprio #CantineAperteInsieme.
Passando all’altro prodotto di punta della regione, segnaliamo anche la manifestazione “Frantoi Aperti in Umbria”, un evento che ogni autunno - nel periodo della frangitura delle olive - mette al centro dei riflettori l’Umbria rurale, i borghi ad alta vocazione olivicola, i produttori di olio e l’Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria.
L’itinerario tra le cantine
C’è l’imbarazzo della scelta, lo sappiamo. Per questo, abbiamo creato per voi un itinerario, in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria che – in termini di cantine - permette di vivere ogni tipo di esperienza possibile.
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La prima tappa è da Lungarotti: 230 ettari a Torgiano e 20 a Montefalco sono le vigne che la cantina – aperta dagli anni ’60 – mostra con orgoglio ai visitatori, che possono prenotare una passeggiata tra i filari e una visita alla cantina con degustazione dei vini. Tra le esperienze che la famiglia Lungarotti propone c’è una giornata tra vigneti e oliveti con guide esperte per vendemmiare, raccogliere le olive e seguire le altre operazioni colturali, ma anche imparare a distinguere le erbe spontanee e la piccola fauna selvatica, leggere il paesaggio e imparare a fotografarlo. Non deluderà neppure un pasto all’Osteria del Museo dove assaggiare, tra gli altri piatti, una selezione di bruschette, di salumi e formaggi e una zuppa di legumi misti, curcuma e semi di lino. Lungarotti, inoltre, offre ospitalità presso il suo agriturismo “Poggio alle Vigne”, adagiato sulla collina che da Torgiano va verso Brufa.
- Per una sosta altrettanto elegante e tipicamente “genuinamente umbra nell’anima”, la Cantina Blasi, nell’Alta Valle del Tevere, è una tappa che sottolinea la tradizione enogastronomica della zona. La cantina risale al 1742 e dopo una ristrutturazione conservativa e innovativa allo stesso tempo, oggi si presenta moderna e concreta, proponendo tour che comprendono la visita in cantina, la spiegazione delle varie vinificazioni e la degustazione nei rinnovati ambienti della cantina con buffet di prodotti tipici.
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In un percorso enoturistico in Umbria non può mancare anche una sosta alla cantina Scacciadiavoli di Montefalco che vanta una storia lunga più di cento anni in cui intere generazioni di vignaioli si sono tramandate l’amore per la terra e per il territorio e dove il DNA è costituito dalla bellezza di Montefalco e dal vitigno Sagrantino. Sempre aperta da lunedì a sabato e domenica su prenotazione, la cantina offre degustazioni sia gratuite che a pagamento ed accoglie nei suoi verdi e suggestivi spazi esterni.
- Per una sosta che include anche spa e massaggio, occorre fare un salto alla Cantina Roccafiore di Todi sinonimo di campagna e benessere; un piccolo eden naturale, un nirvana in cui corpo e mente sono messi nella condizione di raggiungere armonia e pace. Questo country chic resort permette anche di vivere un’esperienza gourmet nel suo ristorante Fiorfiore che offre ai propri ospiti ricette della cucina regionali rivisitate secondo la raffinatezza della moderna gastronomia, come ad esempio i cappellacci di cinta senese con asparagi di bosco, fili di zafferano e nocciole.
- Nella trecentesca Locanda Palazzone, ad Orvieto, è possibile cenare sulla Terrazza circondati da 25 ettari di vigneti, nuotare nella piscina, passeggiare nel bosco e contemplare da lontano il Duomo di Orvieto. Qui si può vivere una sosta lussuosa, romantica ed elegante grazie a raffinate suites e alla qualità dell’esperienza enogastronomica (con musica jazz sottofondo) che propone anche vini di produzione propria
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Una perfetta conclusione di questo emozionante itinerario per le cantine umbre porta alla cantina Goretti, una storia di produttori di vino che, iniziata nei primi anni del ‘900, è stata tramandata di padre in figlio con il susseguirsi di quattro generazioni. La struttura si erge su un territorio collinare alle porte di Perugia e comprende anche al suo interno la Sala Marcella, dotata di una cucina professionale per i turisti che desiderano cogliere i segreti e le peculiarità della tradizione culinaria umbra. Infatti, Nonna Marcella, cuoca della famiglia Goretti, organizza vere e proprie lezioni e cooking show per insegnare a preparare in autonomia il testo e le tagliatelle, partendo solo da farina e uova. I minicorsi di cucina culminano con l’assaggio del cibo preparato, regalando un’esperienza indimenticabile, che permette di portarsi a casa un pezzo del cuore pulsante della magnifica Umbria.
TURISMO GREEN - Gli itinerari in bici
Un modo per godere della più vera anima umbra è visitarla rispettando il suo territorio, senza alcuna emissione. Per questo, ci sono diversi itinerari ciclistici tra natura, cultura e fede: il percorso Tevere, la Via Francigena di San Francesco, il Percorso ciclabile Assisi-Spoleto e l’Anello del Trasimeno.
Il sito www.bikeinumbria.it propone 30 diversi itinerari divisi per livello di difficoltà
COSA NON PERDERSI A TAVOLA
- Olio fruttato e saporito da gustare anche solo versato a crudo su pane croccante. Una vera delizia!
- Torta al testo, chiamata anche “crescia”, è una ricetta antica e consiste in una focaccia impastata e cotta su un piatto di ghisa, il testo appunto, per poi essere farcita con il meglio della norcineria locale.
- Gli umbricelli o strangozzi: grossi spaghetti fatti con acqua e farina, da annegare nel sugo di pomodoro.
- I cardi alla perugina (gratinati e con ragù).
- Il sedano nero di Trevi al forno, ripieno con pasta di salsiccia, salsa di pomodoro e formaggio.
- L’arte di lavorare la carne a Norcia, fa della zona un’eccellenza che sfocia nella porchetta e nel prosciutto di Norcia.
- Fagiolina del Trasimeno e la cicerchia sono legumi autoctoni dal sapore inconfondibile.
- Il tartufo. Da quello bianco a quello nero di Norcia o di Spoleto, dallo scorzone al bianchetto, il tartufo è centrale nella cultura gastronomica e nell’economia umbra.
- Un dolce su tutti: il torcolo di San Costanzo, una ciambella di pasta di pane e olio, cedro candito, uvetta, pinoli e anice.