Viaggio bio a Trieste
Trieste, bellezza di confine

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Una città che offre, oltre a una splendida architettura, tradizioni e cibi, di un remoto passato, sapori semplici, sobri, casalinghi. Ma non mancherà di stupirvi con le novità vegetariane

Troppo spesso considerata solo una città di passaggio per chi va a trascorrere l’estate in Croazia o in Slovenia, Trieste merita invece più di una semplice “toccata e fuga”. C’è da dire che l’atmosfera che si respira in questa città viene spesso definita come “scontrosa, ma elegante e discreta”, il che spiegherebbe molto bene quel fascino che in passato conquistò scrittori come Stendhal, James Joyce e, ancora, Umberto Saba. Le origini della città sono antichissime, eppure pochi sono i reperti storici giunti sino a noi, anche se sappiamo per certo che nel 50 a.C. si trovava qui un piccolo insediamento di pescatori che crebbe senza grandi clamori e portò la città a diventare una delle capitali europee per quanto riguarda i commerci e le diverse espressioni artistiche e culturali. Le vicissitudini storico politiche che hanno poi coinvolto Trieste nel recente passato hanno purtroppo segnato una battuta d’arresto nel processo di crescita della città stessa. Trieste sta vivendo un periodo turistico molto felice anche se lo fa in maniera non strillata, ma in modo quasi impercettibile così da lasciare il visitatore colpito, stupito: totalmente “preso”.

Una passeggiata ricca di mille sorprese

Cosa aspettarsi da una spiaggia, il cui nome, tradotto in italiano, significa “pidocchietto” (in dialetto locale “pedocin”)? Sicuramente non una baia con il mare dai colori caraibici, ma neanche un muro divisorio che separa la spiaggia degli uomini da quella delle donne. Eppure non si grida allo scandalo o al sessismo perché si tratta semplicemente di una tradizione rimasta immutata nel tempo (e che non ha altri esempi in tutta Italia). Così come non ci si aspetta di ritrovare ancora oggi, nel XXI secolo, vecchi e lenti tram aggirarsi per la città con le inconfondibili carrozze blu (tram Opcina in dialetto) a collegare piazza Oberdan con il borgo carsico Opicina, sfidando il dislivello che in alcuni punti tocca il 26% e viene superato agganciando una fune al tram così da trasformarlo in una vera e propria funicolare che si “issa” fino a raggiungere il paesino. Da non perdere una visita al castello di Miramare e al suo parco, voluti dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo. Qui natura e arte si fondono trovando un’armonia unica, fatta di profumi mediterranei, aria salmastra e dettagli dai colori vivaci.

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Caffè e cibo di strada

Oggi si chiama street food, ieri erano semplicemente “osmize” (in realtà nell’entroterra triestino le si trova ancor oggi). Era, infatti, il 1784 quando l’imperatore Francesco Giuseppe emanò un editto con cui consentiva ai contadini la vendita dei prodotti che producevano, lungo le strade pubbliche, nelle cosiddette osmize. Per consentire ai viandanti e a chi percorreva questi sentieri di identificare facilmente tali luoghi i contadini dovevano però esporre una frasca. Diffuse su tutte le montagne del Carso che circondano Trieste, le osmize sono luoghi informali, casalinghi dove vengono serviti alimenti genuini, dagli stufati ai formaggi, fino ai dolcetti tipici spesso annaffiati da vino locale. E cosa c’è di meglio di chiudere un pasto con un bell’espresso? In effetti quando si parla di caffè si pensa subito a Napoli, ma la città con il consumo di caffè più alto è proprio Trieste con circa 10 chili di caffè pro capite contro circa la metà (ossia 5 chili) della media nazionale.

Piatti tipici: sostanza e poche parole

La cucina triestina risente, come è facile intuire, degli influssi austriaci, ma anche veneti e friulani. Da qui, l’impiego di spezie (chiaro richiamo ai commerci del tempo che fu) e in particolare della noce moscata, del cumino, e di erbe come maggiorana, alloro e rosmarino. Molto diffuso il kren (radice di rafano), dal gusto pungente e inconfondibile. Fra i primi piatti spiccano la jota (minestra di fagioli, crauti e patate), i gnochi de pan e i gnochi de susini (con il tipico ripieno di prugne) mentre, tra le verdure, sono amati i bruscandoli (asparagi selvatici) e i capuzzi (crauti) serviti lessati e arricchiti con burro fuso e spezie oppure come ingrediente base di sughi per primi piatti semplici, ma molto apprezzati. Una menzione speciale fra i prodotti caseari è riservata alla liptauer, una crema spalmabile conosciuta anche con il nome di crema di Ungheria. Si consuma spalmata sul pane come snack o secondo leggero. Fra i dolci, spesso di derivazione austro-ungarica, ricordiamo il presnitz (dolce di sfoglia e frutta secca) e la putizza (pasta morbida ripiena di frutta secca), lo struccolo de pomi (molto simile allo strudel di mele trentino), lo struccolo cotto (sempre pasta strudel ma con ripieno di noci), i crostoli (meglio conosciuti nel resto d’Italia come chiacchiere), i krapfen (bomboloni ripieni secondo tradizione di marmellata o crema), le fritole (specie di piccole frittelle) e la pinza (una versione più rustica e “compatta” della comune brioche francese). E i vini? Gli appassionati scelgono il Terrano, la Malvasia e il Refosco, idealmente tappe obbligate della Strada del Terrano che, da Opicina a Sistiana, conduce nelle principali località di produzione vinicola.

Dalla tradizione alla bio-cultura

Non sono numerosi i locali che a Trieste e dintorni offrono proposte bio e che strizzano l’occhio alla cucina vegetariana, tuttavia abbiamo trovato delle ottime proposte se ci si trova a visitare questa meta affascinante. Ad esempio, al Welcome Bistrot è possibile gustare piatti della tradizione rivisitati in chiave veg o proposte come il crostino con hummus di ceci e pomodoro fresco, orecchiette con olive taggiasche e pomodorini o il semplice radicchio rosso grigliato. Ottima la proposta anche da Genuino, un fast food innovativo che utilizza ingredienti prevalentemente bio e a km 0, dove il packaging da asporto è biodegradabile e dove si possono gustare piatti semplici ma molto buoni. Da provare l’hamburger vegano e il rotolo vegetariano. E per la fame improvvisa dopo la mezzanotte? Nessun problema il locale è aperto anche per i nottambuli! Gli amanti di una location più tradizionale troveranno nel Ristorante Terrazza Ausonia una vista spettacolare sul Golfo di Trieste e cibo di ottima qualità. Pesce in primis ma anche primi piatti e dessert di squisita fattura. Informale, ma di spessore nella proposta di piatti veg, il Biolife Bistro’ si trova vicino all’università e offre ottime zuppe, insalate variopinte e vari tipi di cous cous che variano quotidianamente. E poi succhi di frutta freschi, centrifugati e dolci golosi e originali nell’accostamento degli ingredienti. Da provare i gianduiotti e lo spicy cappuccino. Per chi desidera provare qualcosa di assolutamente unico, ecco l’ErbOsteria che propone una cucina basata interamente sull’uso delle erbe officinali. Ideata e realizzata poco più di un anno fa, i piatti proposti sono prevalentemente quelli provenienti dal territorio carnico con l’impiego esclusivo di erbe tradizionali per conferire gusto e armonia di sapori, aggiungendo anche preziose sostanze nutritive. Le materie prime sono certificate bio e a km0. Inoltre, gli unici derivati animali che vengono usati sono alcuni formaggi carnici che provengono da una latteria di piccolissima produzione con le mucche libere al pascolo. Fra le proposte tipiche segnaliamo gli gnocchi di patate con un’ampia varietà di pesto (rucola e nocciole, spinaci e noci, sedano, basilico), le zuppe, il frico e la polenta fatta nel paiolo, i cjarsons alle erbe.

Una sosta anche per la notte

Chi non teme di fare un po’ di strada e salire sulle alture che circondano Trieste può dirigersi verso il borgo di Malchina, luogo ricco di storia non lontano dal mare, e soggiornare presso l’agriturismo La Madrugada. Qui, gli ospiti potranno degustare il vino di produzione propria e rilassarsi nelle due saune presenti. Ottimo anche il Fruske, vicino al confine sloveno. In questa piccola azienda familiare dove si producono vino, olio d’oliva, miele e verdure, grazie a una recente ristrutturazione del fienile sono state ricavate quattro camere doppie con servizio B&B. Al piano terra vi è la zona per la prima colazione con camino, angolo cottura e un frigorifero di uso comune. A disposizione degli ospiti noleggio biciclette e passeggiate a cavallo. Per chiudere, uno degli agriturismi più conosciuti della zona: il Radovič dove si tramanda la tradizione di ospitalità da generazioni. I proprietari amano dire che il loro agriturismo non è un luogo adatto a tutti, ma lo è per chi vuole concedersi uno stacco dal trambusto di ogni giorno e per chi cerca la tranquillità. Ideale dunque per chi vuole essere vicino a una città affascinante come Trieste ma, al tempo stesso, rimanere in un luogo un po’ appartato. A disposizione degli ospiti un ristorante con una vasta selezione di vini e olio di oliva di produzione propria.

Fare acquisti, mangiare e dormire

Welcome Bistrot Via dell’Industria, 24/A – Trieste Tel. 3930856569

Genuino Fast food Via delle Beccherie, 13 – Trieste Tel. 0400640490

Terrazza Ausonia Ristorante Riva Traiana 1 – Trieste Tel. 3345085653

Biolife Bistro’ Via F. Severo 48 – Trieste Tel. 040314653

ErbOsteria Ristorante Via Alfieri 15/b Tel. 3386547607

Agriturismo La Madrugada Località Malchina, 22/f Duino-Aurisina (TS) Tel. 3395338782

Agriturismo Fruske Località Medeazza 7 (TS) Tel. 0409720856

Agriturismo Radovič Località Aurisina 138/a – Duino Aurisina (TS) Tel. 04020017

Trieste, bellezza di confine - Ultima modifica: 2019-01-29T09:43:14+01:00 da Sabina Tavolieri

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