Le certificazioni come prodotti biologici ritenute false dalla Guardia di Finanza e dall’Ispettorato Repressione Frodi. Le prese di posizione di Federbio e dell'Aiab
Sono 1.500 – informa una nota dell'agenzia Adnkronos - le tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino falsamente certificati come ''bio'', ma in realtà ad alto contenuto di ogm, sequestrati in diverse regioni d'Italia (Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo), dalla Guardia di Finanza di Pesaro e dall'Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole di Roma. Sequestrate anche 16 tonnellate di soia provenienti dall'India contaminate con pesticidi.
Immediata la reazione del mondo dell’agricoltura biologica.
“Come Federazione – ha dichiarato Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – diamo atto alla Magistratura, alla Guardia di Finanza e all’Ispettorato Centrale Repressione Frodi di essere intervenuti a tutela del settore biologico nazionale e ci mettiamo come sempre a piena disposizione per collaborare alle indagini e per isolare i delinquenti. Per alcune produzioni, in particolare per quelle destinate all'alimentazione degli animali, come la soia, il girasole, il mais e altri cereali, l'Italia è deficitaria e deve rifornirsi all'estero di parte del suo fabbisogno, anche perché manca del tutto una qualsiasi strategia a livello ministeriale e regionale per incentivare tali coltivazioni sul territorio nazionale. Proprio questa tipologia di prodotti è coinvolta nel sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza, a dimostrazione della necessità di uno strumento moderno ed efficace che controlli in particolare le transazioni con l’estero”.
“Alla luce di quanto è emerso con questa frode alimentare – ha detto a sua volta Alessandro Triantafyllidis, presidente di AIAB – è ormai sempre più evidente la necessità di una riforma del sistema di controllo, di una maggiore vigilanza da parte del Ministero e di un impegno da parte dell’Unione Europea nel sorvegliare, efficacemente, le frontiere extra-UE. Nel caso vengano evidenziate ditte e persone già coinvolte in altre frodi non deve essere più data loro la possibilità di operare in questo settore. Diventa assoluta priorità del nostro Paese, nell’ambito dei negoziati PAC, garantire risorse e strumenti per realizzare filiere cerealicole nazionali biologiche e promuovere un piano nazionale per la produzione di proteine vegetali, come la soia, a supporto di filiere OGM free, con indicazione prioritaria, volta al settore biologico nel quadro di un’emancipazione progressiva dal ricorso a mangimi proteici di importazione”.