Prosegue la campagna di Greenpeace in difesa delle api e a sostegno dell’agricoltura biologica, anche attraverso una raccolta di firme su un sito apposito
Il 24 maggio la Commissione Europea ha adottato un provvedimento per vietare per due anni i neonicotinoidi Imidacloprid e Clothianidin (prodotti dall’azienda agro-chimica Bayer) e Thiamethoxan (di Syngenta), pesticidi che, com’è stato dimostrato scientificamente, sono altamente nocivi per le api. Ma è sufficiente il bando temporaneo? La risposta di Greenpeace è seccamente negativa. Limitarsi alla sospensione, e solo di queste tre sostanze, scrive l’associazione, “non servirà a molto se i pesticidi-killer continueranno a essere immessi in ambiente. Per fortuna l’agricoltura biologica, che non fa uso di pesticidi chimici, è in espansione in molti Paesi. A differenza dell'agricoltura convenzionale, il controllo delle piante infestanti viene fatto con metodi meccanici e si favorisce la biodiversità. La rotazione delle colture (al fine di contrastare la diffusione dei parassiti) è un altro strumento a disposizione degli agricoltori che non nuoce in alcun modo alle api. Anche la presenza di parchi naturali e giardini dove sono piantate specie autoctone rappresenta un vantaggio per le api, a patto che non siano utilizzati pesticidi e sia favorita la diversità di specie vegetali”. Per questo, Greenpeace prosegue nel suo impegno a salvaguardia delle api e a sostegno dell’agricoltura biologico anche con una raccolta di firme attraverso un apposito sito dove si possono trovare anche altre modalità per partecipare a questa campagna.