L’Italia è tra i maggiori consumatori di pesticidi – si legge in un articolo comparso su “Il Salvagente” - a livello europeo. Addirittura, secondo l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente, il consumo di fitofarmaci per ettaro è maggiore del 50% rispetto alla media dell’Unione europeo. A partire da questo e da altri dati allarmanti, le forze politiche che compongono l’#OndaVerdeECivica in vista delle Europee 2019 hanno presentato alla Camera la propria visione di un’agricoltura sostenibile e pulita, a partire dalla mozione che ha come prima firmataria la deputata di Leu, Rossella Muroni.
Cosa chiede la mozione
“Per valorizzare l’agricoltura sostenibile e di qualità, tutelando al contempo ambiente e salute ho depositato una mozione che impegna il governo a vietare l’uso di pesticidi e diserbanti, a partire dal glifosato. L’atto da oggi in Aula – spiega l’onorevole Muroni – è ispirato dalla campagna Cambia la Terra e dalla petizione on-line “No Pesticidi” ed è sottoscritto anche dai colleghi Fornaro, Occhionero, Conte e Soverini. La mozione chiede poi l’introduzione di una ‘fascia di sicurezza’ per evitare il rischio di contaminazione chimica di colture bio, abitazioni e spazi pubblici e dell’obbligo di avviso prima di ogni trattamento”.
Cosa succede in Ue
“E’ importante che gli italiani capiscano che la legislazione europea non cala dall’alto, per volontà divina. La costruiamo noi con il voto alle Europee” – dice Marco Affronte, Europarlamentare dei Verdi – “L’appuntamento di maggio è importante, e se vogliono andare verso un’Europa senza pesticidi allora la scelta c’è: sono i Verdi Europei, famiglia nella quale tutti qui ci riconosciamo, e che da sempre lotta contro pesticidi e OGM, per abbandonare l’agroindustria e tornare ad un’agricoltura pulita. Nella nostra famiglia europea ci sono le professionalità e l’esperienza per portare avanti queste battaglie, come abbiamo fatto per il Glifosato, con la Commissione Speciale PEST – il cui report è appena stato votato-, e con il nostro test sui capelli che ha rivelato come il 60% di noi sia contaminato, con punte del 75% in Italia”. Elena Grandi, co-portavoce dei Verdi italiani aggiunge: “È fondamentale che il Governo incentivi l’agricoltura biologica e di prossimità, quella sana e rispettosa dell’ambiente, che poi coincide con quella che produce la qualità. Se noi non impariamo a rispettare la biodiversità faremo un grosso danno a noi stessi, oltre che alla salute dei cittadini”.
Il ruolo strategico del Pan
Per il coordinatore nazionale di Italia in Comune, Alessio Pascucci (sindaco di Cerveteri), “non è più rinviabile un cambiamento radicale sulle politiche ambientali. Serve invertire il principio che vede oltre il 90% dei fondi e dei finanziamenti destinati all’agricoltura convenzionale e solo un’elemosina all’agricoltura biologica. L’uso dei pesticidi oltre ai danni ambientali comporta costi socio-sanitari inaccettabili”. La strada da percorre per arrivare a un uso realmente sostenibile dei pesticidi – commenta Daniela Sciarra, responsabile filiere agroalimentari di Legambiente – è ancora lunga. La transizione ecologica dell’agricoltura non è più rimandabile e va applicata a partire da una drastica riduzione dei pesticidi e da alcune modifiche strategiche nel Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che è in fase di revisione”.
“Perché non si punta davvero sul bio?”
“L’agricoltura convenzionale, che fa uso di pesticidi di sintesi, è purtroppo l’unico modello di riferimento per le politiche agricole’ dice Maria Grazia Mammuccini, portavoce della coalizione Cambia la Terra. ‘È a questo modello agricolo che va il 97% dei contributi pubblici europei della Pac. E per il Piano di Azione nazionale sui pesticidi – che ha come obiettivo quello di contenerne l’uso – il quadro è ancora più chiaro: si investe sull’agricoltura che utilizza sostanze dannose all’ambiente e alla salute e sul bio ci sono 5 anni di inadempienza, a partire dalla mancata approvazione del piano integrativo sull’agricoltura biologica e dalla definizione delle superfici da destinargli. È evidente che occorre correggere la rotta.”
I rischi per la salute
Patrizia Gentilini, componente dell’esecutivo nazionale di Isde, che appoggia anche la petizione del Salvagente contro i fanghi tossici:”Isde Italia ribadisce che è ormai assodato che l’esposizione a pesticidi comporta non solo gravi ed irreversibili alterazioni a carico dell’ambiente e della biodiversità, ma può correlarsi anche a gravi conseguenze sulla salute umana. Questi effetti, già evidenziati nelle categorie di persone esposte professionalmente, riguardano oggi tutta la popolazione umana, stante l’utilizzo sempre più massiccio e diffuso di questi agenti in ogni parte del pianeta. Le conseguenze di tali esposizioni possono rivelarsi particolarmente gravi, anche a dosi basse, in particolare se si verificano durante la vita embrio-fetale e nella prima infanzia, aumentando il rischio di danni cerebrali e di malattie che possono manifestarsi anche nelle fasi più tardive della vita”.
Necessarie distanze di sicurezza dagli abitati
Daniela Altera, una delle amministratrici del Gruppo FB “No Pesticidi” e promotrici della petizione a tutela delle popolazioni rurali: “Nel gruppo abbiamo circa 65.000 membri. Il nostro scopo è fare informazione e aumentare la consapevolezza. Vorremmo dire basta all’agroindustria, e dare il via ad un modello agricolo più sostenibile e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente. La nostra petizione ha oltre 27.009 firme: tutti chiedono una revisione del PAN dove vengano inseriti parametri e distanze di sicurezza a tutela dei cittadini che sono più a contatto con i prodotti fitosanitari.”
Qui è disponibile la mozione Muroni per un’agricoltura sostenibile e libera dai pesticidi:
Qui il test sui capelli eseguito dagli European Greens