Gli agricoltori biologici, gli addetti alla lavorazione e gli importatori devono sottostare ad una rigida regolamentazione se vogliono adottare il logo ed etichettatura biologica europea o un equivalente nazionale
Gli operatori che sono inseriti nel sistema di controllo delle produzioni biologiche previsto dal Regolamento europeo, “indipendentemente dall’ubicazione sul territorio delle unità di produzione, dal numero e dal tipo di attività da sottoporre al sistema di controllo, sono tenuti ad assoggettarsi ad un unico Organismo di controllo”.
E’ quanto si legge nel Decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali “Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione” emanato il 3 maggio scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 18 giugno.
La principale motivazione di questo provvedimento è detta chiaramente nel testo stesso: “l’assoggettamento dell’attività di un operatore a diversi Organismi di Controllo non favorisce la gestione ottimale ed efficace delle informazioni afferenti allo stesso operatore comportando difficoltà nello svolgimento delle attività di vigilanza e controllo”.
Entro il 18 luglio, alla scadenza dei trenta giorni dopo la pubblicazione del decreto, le aziende dovranno avviare l’adeguamento alle nuove norme che prevedono una serie di atti specifici sia degli operatori sia degli Organismi di controllo.
Per saperne di più scarica il Decreto.