Il “land manager” è una figura poliedrica di consulente che affianca l’imprenditore in strategie capaci di coniugare la ricerca dell’utile con la difesa e la ricostituzione delle risorse naturali
Le attuali direttrici dello sviluppo rurale – si legge in un articolo de l’Informatore agrario - stanno favorendo in Europa la nascita di nuove professionalità in grado di interpretare una strategia trasversale di approccio all’attività agricola. Sono i “land manager” o gestori del territorio, una classe di professionisti di estrazione potenzialmente diversa, in grado di interpretare in forme creative l’agenda politica della sostenibilità e di accompagnare le scelte delle piccole e medie imprese in campo agricolo, turistico e della tutela dell’ambiente.
È quanto emerso dalla conferenza internazionale “For Europe’s multi purpose countryside”, celebratasi presso l’Expo di Milano lo scorso 22 giugno sotto l’egida dell’Unione europea. Il land manager è una figura poliedrica di consulente che affianca l’imprenditore in strategie capaci di coniugare la ricerca del profitto con la difesa e la ricostituzione delle risorse naturali. Lo stesso imprenditore agricolo o forestale diventa land manager, quando si dimostra in grado di generare un saldo ambientale positivo nell’esercizio quotidiano della propria attività d’impresa.