E’ quanto sostiene l’Istituto nazionale di ricerca agronomica francese senza però quantificare la possibile riduzione
Bioagricultura Notizie, la news letter dell’Aiab, riporta un articolo comparso sul francese Le Figaro sul tema del contributo dell’agricoltura all’effetto serra e sulle possibilità di ridurlo. “I trasporti o l’industria giocano un ruolo importante nell’emissione dei gas a effetto serra – si legge nell’articolo - ma raramente viene evocato quello dell’agricoltura. Eppure, nel 2010, questo settore ha contribuito alle emissioni francesi per il 17,8%, il 20% se si sommano i consumi d’energia del settore (l’equivalente di 105 milioni di tonnellate di CO2). ‘Vi è un certo consenso nel dire che vi è una possibilità di riduzione importante nell’agricoltura, ma per ora viene quantificata in maniera meno precisa rispetto ad altri settori’, valuta Sylvain Pellerin, direttore di ricerca all’Institut National de la Recherche Agronomique (Istituto nazionale di ricerca agronomica - Inra).
L’Inra, nel presentare una decina di azioni concrete che possono far diminuire le emissioni di questo settore, segue il corso degli eventi. La Francia, in effetti, si è impegnata a ridurre del 20% le sue emissioni totali entro il 2020 e soprattutto a ridurle ad un quarto per il 2050.
Il potenziale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra potrebbe essere di 28 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno da qui al 2030. 'E questo, solo facendo evolvere le pratiche agricole', sottolinea France Nature Environnement (FNE, federazione francese di associazioni a tutela della natura e dell’ambiente). Il passaggio dalla teoria alla pratica richiederà tuttavia degli adeguamenti".