E'una norma già applicata da vari paesi, che dà la possibilità a uno Stato di vietare sul proprio territorio la coltivazione di colture transgeniche nel caso si presentino rischi per la salute o per l'ambiente. Ora tocca ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente
Martedì 21 maggio il Senato ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per la difesa dell'agricoltura italiana dagli Ogm che ripete la necessità di impegnare il governo ad adottare la “clausola di salvaguardia” una norma prevista dalla direttiva europea del 2001 e già applicata da vari paesi, che dà la possibilità a uno Stato di vietare sul proprio territorio la coltivazione di colture transgeniche nel caso si presentino rischi per la salute o per l'ambiente.
“Siamo soddisfatti – ha commentato Paolo Carnemolla, presidente di Federbio - del voto all’unanimità al Senato sulla mozione per l’adozione della clausola di salvaguardia. Si tratta di un segnale importante di coesione delle forze politiche rispetto a un tema che è direttamente connesso con la scelta per il modello di agricoltura su cui innestare il futuro dell’economia agricola e agroalimentare dell’Italia”.
“La votazione al Senato – ha dichiarato a sua volta Alessandro Triantafyllidis - apre la strada ad una nuova tutela dell’agricoltura italiana dalla presenza di colture transgeniche dai campi, un passaggio determinato con chiarezza e compattezza istituzionale, anche dalla nota del ministro De Girolamo. Ora attendiamo, quindi, che si adotti e comunichi la clausola di salvaguardia alla Commissione europea, dando anche una veste ufficiale alla posizione dell’Italia”.