Il Consiglio Ue suggerisce i temi sui quali lavorare per rafforzare il settore: flessibilità, controlli, concorrenza, commercio, promozione, ricerca. Confermato il divieto di usare ogm
Ci vuole più ''ambizione'' per l'agricoltura biologica europea e quindi va riesaminato l'attuale quadro normativo al fine di dare un periodo di ''stabilita' e certezza'' al settore. Secondo quanto riferisce l’agenzia ANSA, è questo l'invito lanciato dal Consiglio dei ministri dell'agricoltura europea - per l'Italia il neoministro Nunzia De Girolamo - agli Stati membri e alla Commissione Ue. Un settore dove la domanda supera ampiamente l'offerta e su cui punta da anni l'Italia. Per il Consiglio Ue il biologico, per crescere, ha bisogno ''di chiarimenti e semplificazione'' e anche di essere incluso nelle attuali proposte di riforma della Pac, valutando se ci sono ulteriori possibilità di fornire sostegni finanziari. Con una certezza: ''l'impiego di Ogm è severamente vietato nella produzione bio''. Nel momento in cui Bruxelles sta riflettendo sui prossimi passi da realizzare sul fronte del biologico, il Consiglio europeo ricorda che ''la Commissione ha incluso nel suo programma di lavoro per il 2013 l'adozione di una proposta legislativa per la revisione del regolamento sulla produzione biologica''. Da qui l'invito a continuare nel processo di sviluppo del settore. Con alcuni interventi precisi 'suggeriti' dal Consiglio.
-FLESSIBILITA'. Ridurre al minimo le eccezioni nei regolamenti con più flessibilità nell'applicare le norme di produzione.
-CONTROLLI. Adottare un sistema efficiente con l'attribuzione univoca delle responsabilità e sanzioni armonizzate nell'Ue.
-CONCORRENZA. Varare linee guida per garantire un'equa concorrenza e il corretto funzionamento del mercato interno dei prodotti bio.
-COMMERCIO. Migliorare i meccanismi per facilitare il commercio internazionale di prodotti bio, e assicurare che le procedure d'importazione non creino svantaggi agli operatori Ue. Valutare la fattibilità dei certificati d'importazione elettronici per rafforzare le procedure di controllo alle frontiere dell'Ue.
-PROMOZIONE. Incoraggiarla per incrementare i consumi bio anche tramite l'informazione on-line e campagne specifiche.
-RICERCA E INNOVAZIONE. Sostenerle tramite i partenariati Ue.