Apprezzate in particolare da allergici al lattosio, da vegetariani e vegani, si fanno con riso, farro, kamut, avena, orzo, quinoa, soia… Per raggiungere la qualità desiderata Abafoods, azienda di Badia Polesine (Rovigo), cura direttamente l’intero processo produttivo, “dal campo al bicchiere”, e ha inventato un proprio metodo estrattivo. Ne parliamo con Devi Crivellari responsabile Commerciale dell’azienda
Apprezzate in particolare da allergici al lattosio, da vegetariani e vegani, si fanno con riso, farro, kamut, avena, orzo, quinoa, soia… Per raggiungere la qualità desiderata Abafoods, azienda di Badia Polesine (Rovigo), cura direttamente l’intero processo produttivo, “dal campo al bicchiere”, e ha inventato un proprio metodo estrattivo. Ne parliamo con Devi Crivellari responsabile Commerciale dell’azienda
Quando avete scelto di servirvi di materie prime biologiche?
E’ stato nel 1998, quando l’azienda è nata. Una scelta avvenuta da subito per un’adesione convinta ai valori dell’agricoltura biologica. Convinzione rafforzata dal fatto che ci accingevamo a proporre un prodotto, le nostre bevande vegetali a base di cereali, destinata a una fascia di persone per diversi motivi molto attente alla qualità della loro alimentazione. Quindi spesso già orientate al biologico.
Quale tipo di persone?
Essenzialmente possiamo parlare di due “categorie”, entrambe in crescita. Le persone allergiche al lattosio che cercano un’alternativa al latte animale per ragioni salutistiche. Poi ci sono le persone che questa alternativa la cercano per i motivi spesso anche etici che li hanno portare a scegliere di essere vegani o vegetariani. Entrambe queste categorie desiderano trovare un’alternativa al consumo di latte animale, per esempio a colazione, che soddisfi le loro esigenze salutistiche o etiche, ma che sia anche gratificante dal punto di vista del gusto.
Per questo la ricerca della qualità ci vede impegnati nell’intera filiera produttiva.
In che senso?
I primi anni della nostra attività abbiamo sperimentato e selezionato una serie di fornitori di materie prime per noi estremamente affidabili. Però non ci bastava, volevamo di più. Così nel 2007 abbiamo fondato la Società agricola “La goccia” che dispone di circa 700 ettari fra Veneto, prima di tutto, Emilia Romagna Centro Italia. Lo scopo di questa operazione era raggiungere l’autosufficienza produttiva, vale a dire produrre tutto, o quasi, quello che ci serve.
Quasi?
Tra i cereali, il riso non lo produciamo da noi ma lo acquistiamo da nostri fornitori “storici”. Poi può esserci l’annata che per qualche motivo la produzione non è sufficiente, in quel caso ricorriamo ai nostri fornitori di fiducia, anche per altri cereali.
E la soia? Non deve essere facile trovarne di biologica, quindi non geneticamente modificata o inquinata da soia gm…
Infatti, motivo in più per produrla da noi, in Veneto, dove ci sono terreni particolarmente adatti a coltivarla. Per la soia abbiamo un’autosufficienza totale.
La scelta di produrre in proprio le materie prime ha soddisfatto le vostre esigenze di qualità?
Si, anche se è un processo continuo, nascono sempre nuove esigenze che richiedono nuove ricerche. Il fatto di gestire l’intera filiera produttiva rende più facile coordinare e armonizzare le diverse fasi della produzione e arrivare più rapidamente a ottimizzare i risultati. Questo riguarda, per esempio, la ricerca delle varietà di cereali che offrono le migliori garanzie sulle qualità nutrizionali e organolettiche e sulla loro adattabilità alla trasformazione in bevanda. Per intenderci, non è detto che una varietà di cereale perfetta per fare il pane o la pasta vada altrettanto bene per farne una bevanda. E viceversa.
Riso, farro, kamut, avena, orzo, quinoa, soia… Sono tutti alimenti che siamo abituati a consumare in forma solida: come chicchi o farina. Come avviene la trasformazione nella forma liquida, in bevanda?
I cereali sono decorticati, cotti nell’acqua, filtrati, omogeneizzati, sterilizzati… Praticamente, dopo la cottura, si separa la parte liquida – ricca di sostanze nutritive, aromi ecc. – dalla parte solida. Il procedimento in sé è semplice, quel che è complesso è ottenere i risultati che si desiderano. Il primo, essenziale, è che noi usiamo delle materie prime biologiche con alte qualità nutrizionali e organolettiche e queste qualità vogliamo ritrovarle, valorizzate, nelle nostre bevande. Anche qui, come nella fase della produzione di cereali, i risultati che si ottengono non sono una volta e per sempre. Occorre una ricerca costante da verificare in produzione, adattandosi alle nuove esigenze sia tecnologiche sia di gamma di prodotti. La ricetta base dei nostri latti vegetali è il frutto di anni di ricerca sui metodi estrattivi e dell’invenzione della nostra tecnologia produttiva.
Naturalmente anche il processo di trasformazione, come la produzione agricola, è certificata a norma del Regolamento europeo sull’agricoltura biologica.
Nei latti c’è aggiunta di zucchero?
Non c'è zucchero aggiunto così come non c'è nessun tipo di additivo. Abbiamo però succhi di cereali al gusto di cocco, nocciola, mandorla ecc. per i quali usiamo materie prime biologiche acquistate sul mercato:
Lei insiste molto anche sulle qualità organolettiche dei vostri latti…
Nel mondo del biologico è sempre stata presente una componente, più o meno estesa a seconda dei periodi, per la quale contava solo il valore ambientale e salutistico delle produzioni biologiche, mentre il valore edonistico (gusto innanzi tutto, ma anche aspetto, profumo ecc.) era secondario o, addirittura, irrilevante. Ora questo modo di pensare è in declino, credo PERò sia ancora necessario ribadire il concetto: i prodotti biologici, e fra questi anche le nostre bevande vegetali, sono ‘giusti’ da tutti i punti di vista, anche del gusto buono.
Dove si trovano i prodotti Abafoods
Le bevande vegetali che vendiamo direttamente sono commercializzate con il nostro marchio Isola Bio che si può trovare nel circuito nei negozi specializzati, in particolare di EcoNaturaSi. Produciamo anche per conto terzi che, naturalmente, usano marchi propri.