+17,3% di acquisti domestici di biologico nei primi 5 mesi del 2014. +5,4% del numero delle aziende bio e + 12,8% della superficie coltivata a bio. Questi i dati che emergono dal rapporto “Bio in cifre 2014”. I primi commenti del ministro dell'Agricoltura, di Federbio e dell'Aiab
Nonostante la crisi economico-finanziaria, il mercato italiano del bio continua a crescere, confermando una dinamica positiva in atto ormai dal 2005. Esordisce cos’ l’anticipazione del rapporto “Bio in cifre 2014”.
Sulla base delle elaborazioni Ismea dei dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko, nei primi cinque mesi del 2014 gli acquisti domestici di biologico confezionato nella GDO sono aumentati del 17,3% in valore, mentre nello stesso periodo la spesa agroalimentare è risultata in flessione (-1,4%). Il consistente incremento del biologico risulta essere il più alto degli ultimi dodici anni, poiché solo nel 2002 vi era stato un aumento più elevato.
Dalla prima analisi dei dati al 31 dicembre 2013, forniti al Ministero dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia nel settore dell’agricoltura biologica, sulla base delle elaborazioni del SINAB –Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (www.sinab.it), risulta inoltre che gli operatori certificati sono 52.383. Rispetto ai dati riferiti al 2012 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,4%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta pari a 1.317.177 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 12,8%.
I primi commenti
“Siamo leader in Europa nel settore bio – ha detto il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina – e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma”.
Nel comunicato stampa di Federbio, il suo presidente, Paolo Carnemolla, ha sottolineato che “I dati SINAB e Ismea dimostrano che il comparto del bio può davvero rappresentare il futuro dell’agroalimentare italiano”.
“Sta avvenendo una vera e propria rivoluzione – ha dichiarato a sua volta Maria Grazia Mammuccini, vice presidente di AIAB - agricoltori e cittadini stanno cambiando assieme il modo di produrre e consumare cibo e le politiche non possono che prendere atto e adattarsi al mutamento”.