Finalmente si comincia a multare chi non rispetta le regole si legge sul sito di "Cambia la terra" , la campagna contro i pesticidi promossa da Federbio. Ma la novità più significativa è che nella maggior parte dei casi sono gli stessi residenti in questo territorio – resi sempre più consapevoli dei rischi legati all’uso dei pesticidi – a richiedere il rispetto delle regole e a rivolgersi alle autorità quando i pesticidi vengono utilizzati in maniera impropria, per esempio troppo vicino a case e scuole. Un vero cambio di atteggiamento, segno di una maggiore sensibilità su questi temi favorita anche dalle Marce stop pesticidi e dal crescere dell’interesse verso l’agricoltura biologica.
A Conegliano molti agricoltori sono stati multati per aver invaso i terreni confinanti durante i trattamenti. Addirittura in due casi – nel Comune di San Pietro di Feletto – le multe (180 euro) sono scattate in quanto i pesticidi sono stati impiegati in prossimità di edifici scolastici e durante l’orario di lezione. Mentre, secondo il regolamento, in caso di trattamenti in prossimità di aree sensibili o specifiche quali appunto gli edifici scolastici, per evitare l’effetto deriva la “distribuzione deve essere rivolta esclusivamente verso l’interno della coltura nella fascia di 30 metri dal confine delle citate aree.”
L’effetto deriva – e dunque la contaminazione con i fitofarmaci di aree confinanti – è costato anche una diffida a un agricoltore di Ogliano che era solito sconfinare nella proprietà dei vicini nell’eseguire i trattamenti sul proprio terreno. Altre sanzioni sono state elevate – nel Comune di San Pietro – ad agricoltori che non hanno rispettate le norme sui prodotti chimici sui vigneti.
Fino ad oggi le sanzioni di questo tipo sono state rare in Italia, sebbene in Trentino il piccolo Comune di Vallarsa già anni fa – nel 2014 – avesse fissato il principio chi inquina paga, dando la possibilità di multare chi non rispetta le regole. Il Comune trentino aveva adottato, primo in Italia, un regolamento rivoluzionario che prevede la possibilità di coltivare all’interno del territorio comunale solo secondo metodi biologici. Chi preferisce utilizzare metodi convenzionali può farlo solo a certe condizioni: ovvero certificare le sostanze che utilizza, in quali quantità e con quali modalità le usa, garantendo che, a tutela dei danni che potrebbero derivare all’intera Comunità dall’immissione nell’ambiente delle sostanze tossiche utilizzate, queste sostanze non vengano diffuse al di fuori dei propri terreni. In assenza di questa certificazione si dovrà attivare una polizza o versare una cauzione, fino ad arrivare a sanzioni di 152 euro al mese per ettaro per chi non rispetta le regole. Ma le multe a Vallarsa sono state davvero rare.