Usare o non usare il miele in cucina?

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Invece di seguire la sola visione nutrizionale che compara il miele a livello energetico al comune zucchero cerchiamo di utilizzare in cucina profumi, aromi, sentori e potenza organolettica di questo eccellente prodotto naturale diverso per tipologia e varietà!

Il miele è un prodotto estremamente interessante che ha anche il pregio di essere consumato praticamente da sempre da ogni popolazione della terra, su di esso nei secoli passati si sono costruite e create una lunga serie di ricette di dolci e non solo.

La sua funzione è sempre stata importante anche in diversi piatti salati, quando ad esempio vi era la necessità di creare combinazioni agrodolci utili a valorizzare molti ortaggi comuni stagionali e altri tipi di alimenti paralleli di origine animale.

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L’uso è spesso stato assai intelligente, sfruttando di questo dolcificante presente in natura il meglio delle sue caratteristiche, così nel tempo ha sempre avuto un immagine positiva del tutto giustificata direi.

A questo si sono aggiunte molte ricerche scientifiche che del miele hanno messo in luce molte positività “reali” forse ancora da dimostrare completamente, ma molto interessanti.

Che questa immagine positiva del miele sia oggi sfruttata dalla moderna industria alimentare per promuovere prodotti che nel loro complesso sono ben poco validi non può certo essere una colpa diretta da imputare al prodotto in se.

Malgrado questo è indubbio che dal punto di vista strettamente nutrizionale il miele sia da considerare un dolcificante analogo a altri rispetto all’incidenza sulla salute e sul complesso meccanismo della glicemia.

Un aspetto che spinge alla moderazione e al suo uso adeguato, ma che comunque non può di per se invalidare i tanti aspetti positivi di questo dolcificante.

Se in un recente studio ricercatori autorevoli hanno voluto chiarire come la presenza del miele in un prodotto industriale non sia affatto garanzia di salubrità, non dobbiamo dimenticare che è necessario però anche saper inquadrare e contestualizzare il suo uso.

Raccontando sicuramente che una quantità di miele (al pari di altri sciroppi naturali come quello di acero) uguale o simile a quella dei comuni zuccheri raffinati non cambia molto rispetto all’impatto nutrizionale negativo su glicemia, peso e molte altre problematiche di salute.

E che questo deve essere sempre indicato in una etichetta e non pseudo nascosto solo dalla dicitura che vanta la presenza del miele nella composizione complessiva.

L’equazione puramente nutrizionale miele uguale zuccheri classici per quanto comprensibile ai fini della prevenzione di quella autentica emergenza che è l’obesità con tutte le patologie correlate, rischia tuttavia di essere fuorviante.

Come spesso succede si valuta la questione solo da un unico punto di vista e non si considera la dimensione organolettica e aromatica del prodotto preso in esame.

Sapori, aromi e profumi delle tantissime varietà di mieli presenti (e speriamo che continuino a rimanere presenti vista l’aggressione continua alle api) sono un assoluto valore aggiunto che consentono di utilizzare quasi sempre una percentuale di dolcificante minore e circoscritta.

Un pregio che possono solo in parte vantare altri tipi di sostanze usate per addolcire un composto e che è del tutto assente nel normale zucchero.

Di questo non bisognerebbe mai dimenticarsi come invece spesso succede se si ci concentra solo sugli aspetti puramente nutrizionali.

Tornando quindi alla domanda del titolo di questo intervento il mio invito è quello di usare il miele scegliendolo e diversificandolo tra le tante varietà possibili diminuendo allo stesso tempo in proporzione le quantità rispetto a uno zucchero standard.

Sapendo che la diminuzione proporzionale sarà compensata dalla complessa ricchezza aromatica tipica di ogni singola tipologia, pensiamo d esempio all’esplosione di molecole profumate che porta un miele di castagno, talmente forte che un singolo cucchiaino riesce a mantenere una estesa persistenza anche in una dose elevata di composto trattato!

Usare o non usare il miele in cucina? - Ultima modifica: 2019-05-19T16:59:04+02:00 da Giuseppe Capano

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