Prevenire a tavola
Menopausa e mente annebbiata: trovato un link

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Se da quando è arrivata la menopausa vi sentite la mente offuscata, non preoccupatevi: non è colpa dell’età. Una delle possibili cause potrebbe essere una carenza di ferro nel cervello, riscontrata per la prima volta in donne cinquantenni. Un aspetto ancora poco conosciuto e che merita di essere approfondito

Gli anglosassoni chiamano “foggy mind” quella condizione in cui la testa sembra avvolta nella nebbia, i pensieri si affollano lenti, trovare le parole giuste diventa una piccola fatica e concentrarsi pare quasi un’impresa. Può capitare a tutte le età, ma molte donne la sperimentano proprio durante il periodo che accompagna la menopausa. Interpretandola come un segnale legato all’invecchiamento. Ma per fortuna non è così, almeno secondo un recente studio dell’Università dell’Oklahoma, pubblicato su Nutrients, che ha indagato se dietro alla mente annebbiata potesse esserci una spiegazione concreta. E ha trovato un possibile responsabile nel ferro, un minerale a cui spesso si pensa solo quando si parla di anemia, ma che ha un ruolo ben più ampio.

Lo studio in breve

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Visto che l’anemia nelle donne fertili è spesso legata alle perdite del ciclo mestruale, si tende a credere che, una volta cessato questo, il rischio di carenza sia superato. Ma in realtà le cose sono più complicate di così. I ricercatori americani hanno coinvolto 70 donne sane intorno ai 54 anni, misurando sia i livelli di ferro nel sangue, sia la presenza di ferro nel cervello tramite risonanza magnetica. Nessuna aveva una vera anemia, ma molte mostravano valori di ferro nel sangue più bassi del previsto per la loro età. E chi aveva meno ferro otteneva punteggi peggiori nei test di memoria, attenzione e velocità di elaborazione delle informazioni. “La nostra ricerca precedente ha mostrato che avere poco ferro comporta dei costi significativi per la performance cognitiva. Se chiedessi a una donna con carenza di ferro di svolgere un compito semplice, come premere un pulsante ogni volta che appare un asterisco sullo schermo, la sua carenza le costerebbe circa 150 millisecondi. Non sembrano molti, ma prendiamo decisioni semplici come questa quando scegliamo ogni parola di una frase. Quei 150 millisecondi si sommano”, ha spiegato Michael Wenger, professore di psicologia e autore principale dello studio, nell’articolo universitario di presentazione del lavoro.

Un cervello di ferro

Il ferro è fondamentale per il cervello: contribuisce alla produzione della mielina, la guaina che protegge i nervi, ed è coinvolto nella sintesi di neurotrasmettitori come la dopamina, che influisce su attenzione, memoria e perfino sulla vista.

“Una bassa quantità di ferro potrebbe facilmente essere una delle ragioni per cui una donna sperimenta la nebbia mentale quando arriva la menopausa. Potrebbe anche spiegare perché alcune donne parlano di cambiamenti nella vista durante questo periodo. Il ferro è un elemento cruciale nella sintesi della dopamina, e l’occhio dipende dalla dopamina per la segnalazione di base al primo contatto con la luce”, ha aggiunto Wenger.

Una buona notizia dallo studio è che avere livelli adeguati di ferro nel sangue non significa rischiare accumuli pericolosi nel cervello. Anche se in passato un eccesso di ferro cerebrale è stato collegato a patologie come l’Alzheimer, i dati raccolti dal team di Wenger rassicurano: “Sapevamo da tempo che l’accumulo di ferro nel cervello è un fattore di rischio per sviluppare condizioni come l’Alzheimer o la demenza vascolare. Questi dati sono sorprendenti e rappresentano una buona notizia, perché sembra che avere livelli di ferro pari o superiori a quelli previsti per la propria età non significhi averne di più nel cervello”, ha detto il ricercatore.

Così si assorbe meglio

Naturalmente, non bisogna improvvisare con integrazioni fai da te. Prima di modificare i livelli di ferro, è sempre bene parlarne con il medico. Ma intanto si può già fare attenzione con la dieta. Ad esempio chi è vegetariano può aumentare l’assorbimento del ferro presente negli alimenti vegetali inserendo ai pasti alimenti ricchi di vitamina C, come il succo di limone o altri agrumi, kiwi, oppure ortaggi freschi e verdure a foglia verde come peperoni, cavoli, broccoli, pomodori e spinaci. Meglio se crudi o pochissimo cotti. O anche un bicchiere di succo d’arancia durante il pasto, per esempio, può raddoppiare l’assorbimento del ferro vegetale, grazie alla vitamina C. Meglio invece non esagerare con tè, caffè, vino rosso o cioccolato durante i pasti, perché contengono sostanze che limitano l’assorbimento del ferro. Anche il rame, un altro minerale prezioso per la formazione dei globuli rossi, gioca un ruolo importante. Si trova in legumi, germe di grano, cereali integrali, semi oleosi e frutta secca.

In sintesi, anche senza riempirsi di bistecche, è possibile mantenere il ferro sotto controllo, curando bene gli abbinamenti a tavola. E se la testa sembra più confusa del solito, parlarne con il medico può essere il primo passo per sentirsi meglio.

Menopausa e mente annebbiata: trovato un link - Ultima modifica: 2025-07-10T08:09:10+02:00 da Barbara Asprea

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