Non proprio imboccandoli come la ragazza della foto, però la tentazione di servire ai partner una dieta che li aiuti a conservare al meglio la loro memoria è forte. Specie se pensiamo che gli alimenti individuati dagli autori di questo interessante lavoro appena pubblicato su Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology, sono vegetali che fanno comunque bene a tutta la famiglia, a prescindere dal sesso, e a tutte le età.
Uno studio lungo 20 anni
I ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston hanno esaminato quasi 28mila uomini con un'età media di 51 anni che erano tutti professionisti nel campo della salute (come dentisti, optometristi e veterinari). I partecipanti hanno compilato, all’inizio delle studio e poi con cadenza quadriennale, questionari su quante porzioni di frutta, verdura e altri alimenti hanno consumato giornalmente. Inoltre, sono state anche valutate le loro capacità cognitive e la memoria almeno quattro anni prima della fine dello studio, quando avevano un'età media di 73 anni. E da questo screening è risultato un totale del 55% dei partecipanti con buone capacità di pensiero e memoria, il 38% con capacità moderate e il 7% con scarsa capacità di pensare e di memoria.
I cibi più utili e l’influenza della dieta
I partecipanti sono stati divisi in cinque gruppi in base al loro consumo di frutta e verdura. Riguardo alle verdure, il gruppo più alto ne mangiava circa sei porzioni al giorno, ossia il triplo del gruppo col minore consumo che ne mangiava due. Passando alla frutta, il gruppo superiore ne ha consumato tre porzioni al giorno contro la metà porzione del gruppo più in basso.
Ma quale è stata la correlazione tra dieta e memoria? Innanzitutto il consumo di alcuni vegetali – già noti per le loro virtù nutrizionali - è stato collegato con i risultati migliori: si tratta di verdure a foglia verde, ortaggi rosso-arancio, arancia rossa, succo d’arancia e frutti di bosco.
Ebbene, gli uomini con i maggiori consumi di verdure avevano il 34% in meno di probabilità di sviluppare una scarsa capacità di pensiero rispetto agli uomini che ne consumavano poca. Ancora, i partecipanti che bevevano succo d'arancia ogni giorno avevano il 47% in meno di probabilità di sviluppare difficoltà cognitive rispetto agli uomini che ne bevevano meno di una porzione al mese. Questa associazione è stata osservata principalmente riguardo al consumo regolare di succo d'arancia tra gli uomini più anziani.
Un effetto preventivo e duraturo
Infine, i ricercatori hanno anche scoperto che le persone che mangiavano grandi quantità di frutta e verdura all’inizio dello studio - ossia 20 anni prima - sono risultati più protetti dallo sviluppo di difficoltà cognitive e della memoria, indipendentemente dal fatto che continuassero a mangiare grandi quantità di frutta e verdura con l’invecchiamento.
"Uno dei fattori più importanti in questo studio è che siamo stati in grado di ricercare e seguire un gruppo così ampio di uomini per un periodo di 20 anni, cono risultati molto eloquenti", ha affermato il primo firmatario dello studio Changzheng Yuan. "Le nostre ricerche forniscono ulteriori prove che le scelte dietetiche possono essere importanti per mantenere la salute del cervello."