Il dessert di Catone
Dulcis in fundo. No, non sto parlando dell’ultima pagina di Cucina Naturale, che tradizionalmente è dedicata a una ricetta di dolce, ma proprio all’usanza romana di terminare la cena con una pietanza dolce. Nell'antica Roma la cena iniziava all’ora nona, che corrisponde al nostro pomeriggio (3-4 del pomeriggio) ed era considerata il pasto più importante della giornata. Era composta da più portate: gli antipasti (gustatio), le portate principali (primae mensae) e poi dolci e frutta fresca (secondae mensae).
Una ricetta di ieri e di oggi
E siccome dicembre è il mese più dolce dell’anno, ecco una ricetta nota come i Globi di Catone che, con le opportune variazioni, è valida ancora oggi (ma non molto dietetica). Questi erano a base di alica, ossia una farina grezza costituita da cereali tostati e pestati, oppure farro, e formaggio fresco. I due ingredienti venivano dosati in parti uguali, mescolati e ridotti in palline, quindi venivano fritti nello strutto, ricoperti col miele e cosparsi di semi di papavero. La somiglianza con tanti dolci della nostra tradizione è evidente: a me, ad esempio, sono venuti subito in mente gli struffoli, i tipici dolci napoletani del periodo natalizio. Che, con la variante dei semi di papavero al posto degli zuccherini colorati, mi sembrano ancora più interessanti. A proposito di struffoli, la foto che vedete è una ricetta di Cucina Naturale: invece di essere fritti sono al forno e ricoperti con miele speziato.