Packaging sostenibile con Cortilia
Imballaggio green, ben oltre il prodotto

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La virtuosa direzione di condurre una vita che pesi il meno possibile sull’ambiente impone di riporre massima attenzione alla propria spesa. E qui entra in gioco il packaging e la sua sostenibilità, elemento che sta iniziando a pesare sulle stesse scelte di acquisto.

L’imballaggio ha un ruolo chiave nel rapporto tra produttore e consumatore poiché incide in modo sostanziale sull’integrità della merce veduta e acquistata e sulla sua presentazione. E poi c’è anche la modalità con cui il prodotto confezionato è traportato per giungere nelle case, tipicamente con sacchetti di plastica o contenitori di cartone.

L’ingente quantità di packaging necessaria quotidianamente porta al tema del suo corretto smaltimento, cruciale per l’ambiente. Se è vero che adeguarsi alla normativa è obbligatorio, è anche vero che ci sono aziende meritevoli di aver precorso i tempi, spingendosi oltre. Una di queste è Cortilia, che si distingue da sempre con diverse accortezze nel packaging dei prodotti a catalogo e nella modalità green di trasporto della spesa.

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I materiali ecosostenibili

La plastica biodegradabile, le materie plastiche vegetali, il cartone ondulato riciclato e i sacchetti in polietilene riciclato sono considerati materiali per imballaggi green. La carta ed il cartone ondulato, in particolare, sono il materiale sostenibile per eccellenza, resistente, riutilizzabile al 100%, facilmente smaltibile e biodegradabile.

I produttori ed i commercianti dovrebbero cercare di evitare incomprensioni ed errori da parte dei consumatori, semplificando e chiarificando il più possibile. Cortilia, ad esempio, indica sempre e da sempre la provenienza dell’imballo e non solo come smaltirlo, ma ha anche scelto di proporre prodotti con packaging particolarmente green, come succhi di frutta con bottigliette da smaltire in compostabile ed il tappo da gettare nella raccolta della plastica. Inoltre, nella quasi totalità dei casi, usa sacchetti in carta avana riciclabili.

Etichettatura per la gestione post-consumo

Più di venti anni fa, la filiera degli imballaggi è stata tra le prime ad essere normata a livello europeo, con un approccio che possiamo definire oggi di economia circolare. La norma di riferimento nazionale, che deriva dalle Direttive europee per gli imballaggi del 1994, è il Decreto Legislativo 152/2006, il cosiddetto Testo Unico Ambientale. Nonostante alcuni cambiamenti negli anni, sono rimasti invariati i due principi cardine del modello di gestione, quindi le indicazioni obbligatorie nella gestione post-consumo degli imballaggi, e le indicazioni volontarie, che possono indicare da dove provengono gli imballaggi e se provengono da materiale riciclato, nonché includere il marchio europeo di certificazione ambientale.

Tutti gli imballaggi, quindi, devono essere opportunamente etichettati per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio e dovrebbero indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell'imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.

 

Imballaggio green, ben oltre il prodotto - Ultima modifica: 2021-01-08T12:32:40+01:00 da Sabina Tavolieri

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