Evitare di sprecare
Il latte scaduto si può bere?

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Se conservato bene, il latte fresco scaduto può essere ancora buono. Ecco il metodo in 3 passaggi per decidere se usarlo o buttarlo

C’è chi, appena passata la data stampata sulla confezione, butta via il latte fresco scaduto anche se la confezione è ancora sigillata. In realtà, questo comportamento non è sempre corretto, anzi, in qualche caso porta solo a incrementare lo spreco alimentare.

Esiste una legge italiana che impone 6 giorni di scadenza al latte fresco, e il suo ritiro dalla vendita dopo i primi 4 (per dare modo a chi lo compra, giustamente, di poterlo tenere in frigo ancora 2 giorni). In effetti, il latte fresco è uno dei due alimenti, insieme alle uova, con una scadenza definita e obbligatoria. In tutti gli altri casi è il produttore, che conosce la materia prima usata e le tecnologie applicate, che indica, sotto la sua responsabilità, quanto è lunga la vita degli alimenti messi in vendita.

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La norma che impone la durata del latte fresco è però vecchia di 15 anni. In questo lasso di tempo, dicono gli esperti, la qualità della produzione e il livello di igiene del latte sono notevolmente migliorati, tanto che, oggi, il latte fresco può reggere bene fino a un paio di giorni in più. Sempre che sia conservato correttamente, cioè mai aperto e senza interrompere la catena del freddo.

Fino a quando la durata commerciale del latte fresco non verrà modificata per legge, però, la data deve obbligatoriamente restare fissata sui 6 giorni, anche per le produzioni che sarebbero ancora perfette per il consumo uno-due giorni dopo la scadenza.

Come fare allora se abbiamo in casa del latte scaduto ma non vorremmo sprecare un prodotto magari ancora buono e, allo stesso tempo, non rischiare assolutamente di bere un orribile latte inacidito?

UNA VERIFICA IN 3 PASSAGGI

Facciamo un’ipotesi. Ho una bottiglia di latte fresco, chiusa, scaduta ieri (non prima). Se quindi non la voglio eliminare senza una verifica, come mi devo comportare?

Ecco un piccolo test di qualità in 3 veloci passaggi.

Step 1 Appena aperta la confezione si annusa, e si verifica subito se si sentono odori anomali: sa di acido? Si butta. Sa di buono? Si passa allo step 2.

Step 2 Si versa un po’ di latte in un bicchiere di vetro trasparente. Ha strane striature, si separa in più fasi, ha grumi? Si elimina. È di un bel bianco uniforme? Dritti al prossimo step!

Step 3 Si riscalda un poco di latte fino a bollore. Si liberano odori strani, si separa il siero, forma una specie di ricotta? Verdetto definitivo: si butta! Ha il solito aspetto? Allora si assaggia, e se il giudizio positivo è confermato dal palato, lo si può far bollire e poi consumare (o usare in cottura per qualche dolce). Una confezione di latte sprecata in meno. Ma la prossima volta, magari, meglio usarlo prima!…

 

 

Il latte scaduto si può bere? - Ultima modifica: 2022-06-01T08:13:20+02:00 da Venetia Villani

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