Come lo scelgo
Acque salutistiche, ne vale la pena?

Acqua aromatizzata con menta
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Diversi tipi di acqua in bottiglia, a cui vengono aggiunti minerali, succhi, ingredienti di diversa natura, pubblicizzate spesso con riferimenti a effetti positivi sulla salute: sono consigliabili?

C’è chi le beve per curiosità, chi le assaggia occasionalmente, chi è diventato fan, chi le rifiuta in toto: stiamo parlando delle acque salutistiche. È acqua minerale in bottiglia, a cui vengono aggiunti ingredienti di diversa natura, e sono pubblicizzate spesso con riferimenti a effetti positivi sulla salute.

Sono un’evoluzione dell’acqua minerale, un’idea commerciale che porta, naturalmente, a un prezzo di vendita superiore rispetto alla normale acqua in bottiglia. Gli ingredienti aggiunti sono i più diversi, e in alcuni casi le combinazioni risultano particolarmente intriganti. Ma per capire se si tratta di prodotti che fanno al caso nostro dobbiamo andare oltre all’impatto dell’occhiata veloce, alle parole scritte in grande, e fermarci a leggere elenco degli ingredienti e tabella nutrizionale.

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L’acqua al collagene. E zinco

Il collagene è una proteina sintetizzata dal nostro organismo a partire dalle proteine presenti negli alimenti. Ha una funzione fondamentale nella struttura del tessuto connettivo ed è spesso citato quando si parla di pelle del viso e di rughe. Probabilmente è per questi motivi che un’acqua che si propone come fonte di collagene può incuriosire. Ma riguardo al prodotto di cui ho analizzato l’etichetta ho verificato che gli effetti positivi dichiarati su stress ossidativo e pelle non fanno riferimento al collagene, presente peraltro in pochi grammi per bottiglia (meno dell’1%), bensì allo zinco, elemento molto meno conosciuto, che sulla bottiglietta è però indicato in secondo piano. Insomma, le azioni positive sulla salute di quest’acqua possono essere attribuite allo zinco, un elemento peraltro ubiquitario negli alimenti, per il quale si può avere carenza solo in casi particolari (tipo abuso di alcol o alimentazione basata su junkfood). I minerali sono presenti anche come protagonisti in altre marche di acque. Ma se si ha un’alimentazione normale, variata il giusto e non a base di alimenti industriali, si tratta di integrazioni non necessarie.

Quanta aloe, quanta acqua di cocco? 10, 20, 100%?

Le componenti caratterizzanti, che vengono citate in evidenza sulla bottiglia o sul brick, in questi come negli altri prodotti alimentari devono essere sempre indicati in percentuale nell’elenco degli ingredienti. Grazie a questa regola si può verificare che le quantità possono risultare molto diverse, e con differenze di prezzo di solito non così importanti. Nel confronto ho potuto verificare che una bibita al 10% di acqua di cocco costava più della metà di una bevanda al 100% di acqua di cocco, quindi senza acqua minerale, zucchero e additivi (di solito si tratta di aromi e addensanti, ma in alcuni casi si trovano anche conservanti). Indovinate quale ho comprato?

Quanto zucchero? Tanto, niente?

Lo zucchero, semplice o di canna, o quello derivante dai concentrati di frutta, come lo zucchero d’uva, portano queste bevande a un livello di zuccheri semplici, indicati nella tabella nutrizionale, che va dal 5 al 12%, per un apporto calorico (dovuto in alcuni casi anche da minime quantità di proteine) tra 25 e 50 Kcal per 100 ml. È tanto? È poco? In fondo, si potrebbe pensare, sono bevande a base di acqua, leggermente dolci… Non è poco: il livello di zucchero può essere anche superiore a una cola dove è di circa il 10% (40 Kcal per 100 ml). Quindi si tratta di bevande che apportano zucchero, e anche questo va considerato, nel bilancio complessivo delle valutazioni sulla salute. Proseguendo il confronto con un’alternativa naturale, l’acqua di cocco 100% apporta meno del 4% di zuccheri, e 15 Kcal per 100 ml.

Come per le bibite, l’alternativa allo zucchero sono i dolcificanti acalorici: i più diffusi in queste bevande sono il sucralosio e l’acesulfame K.

Dunque, sono consigliabili?

Le bevande salutistiche possono essere considerate un’alternativa alle altre bibite, ma non è detto che siano più salutari. In un’ottica più ampia, e volendo limitare anche il consumo di plastica, bevande dissetanti da realizzare da sé con minima fatica, basso costo e senza zucchero possono essere le tisane da bere fredde, magari preparate con erbe naturalmente dolci, e, in molti casi, di effetto positivo sulla salute ben verificato.

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Acque salutistiche, ne vale la pena? - Ultima modifica: 2019-06-27T12:40:49+02:00 da Venetia Villani

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