Uno stile di vita adeguato è utile per ritardare la comparsa del diabete o addirittura evitarlo. Ecco come
Quali sono le cause del diabete?
La sostanza chiave è l’insulina, ormone prodotto dal pancreas, che garantisce il trasporto del glucosio dai vasi sanguigni alle cellule, la sua trasformazione in energia, oppure in riserve di zuccheri e grassi. Il diabete di tipo 1, di origine autoimmune, è causato dalla mancanza di insulina dovuta alla distruzione delle cellule pancreatiche. Il diabete di tipo 2 è, invece, prevalentemente dovuto a problemi nell’utilizzo dell’insulina. In questo caso, l’insorgenza è decisamente influenzata dalla dieta e dallo stile di vita.
Chi colpisce maggiormente e come si tratta?
Il diabete di tipo 1 si manifesta specialmente prima dei 30 anni, mentre quello di tipo 2 (circa il 90% di tutti i casi) compare prevalentemente dai 40 anni in poi. Dopo i 65 anni oltre il 10% della popolazione è diabetica. parlando del diabete di tipo 2, un’adeguata prevenzione può ridurre del 60% il rischio di svilupparlo. Bisogna considerare che, una volta insorta, la malattia non guarisce più completamente. Tuttavia, accanto alla somministrazione di diverse tipologie di farmaci, nuovi metodi diagnostici e terapie consentono una buona qualità di vita anche ai diabetici. Dieta equilibrata, controllo del peso e attività fisica regolare sono comunque i pilastri fondamentali della prevenzione e della cura.
Come è possibile prevenire il diabete a tavola?
L’accorgimento più importante è ridurre gli zuccheri semplici (miele, zucchero, dolci) a favore dei carboidrati complessi a basso impatto glicemico presenti nei legumi e nei cereali integrali. Si evitano così frequenti sbalzi glicemici che danneggiano il pancreas ed esauriscono la sua capacità di produrre insulina. Importante, poi, è far passare almeno 4-5 ore fra un pasto e l’altro. Per mantenere costante la glicemia ci vogliono, inoltre, 30-40 g di fibre al giorno, che si raggiungono solo consumando quotidianamente 5 porzioni di ortaggi e frutta e almeno 4 porzioni la settimana di legumi.
La dieta vegetariana aiuta contro il diabete?
Un elevato consumo di carne e cibi animali si è dimostrato in grado di aumentare il rischio di diabete, mentre la dieta vegetariana, e ancor di più quella vegana, consentono di ridurre i farmaci e glicemia anche in caso di diabete conclamato. Questo è dovuto a diversi fattori fra cui l’elevata presenza di fibre e di sostanze protettive nei vegetali e al riduzione dei grassi saturi, che alterano l’equilibrio dell’insulina. Legumi e semi oleosi, accompagnati, eventualmente, da piccole quantità di pesce, sono i cibi proteici più protettivi. Meglio poi scegliere oli di origine vegetale non raffinati, consumati preferibilmente crudi. Fra i condimenti è da moderare il sale, mentre cannella e curcuma sembrano avere effetti ipoglicemizzanti. Sono invece consigliati i prodotti dietetici preparati con dolcificanti artificiali o fruttosio, che possono fornire squilibri dell’insulina.
Quali fattori ambientali aiutano a limitare i rischi?
Ridurre lo stress e incrementare l’attività fisica aiuta a riequilibrare il sovrappeso e la glicemia ed è indispensabile per favorire l’efficienza del cuore e della pressione arteriosa, che il diabete può compromettere. Basta una camminata quotidiana di 20-30 minuti, oppure 90 minuti alla settimana di esercizio fisico intenso, come la corsa. Anche l’esposizione alla luce naturale rappresenta un elemento protettivo grazie alla produzione di vitamina D, che sembra agire sull’equilibrio dell’insulina. Funghi secchi, avocado e pesci grassi (come sardine, sgombro o salmone) sono fra i pochi cibi ricchi della preziosa sostanza e nei mesi invernali, quando il sole scarseggia, possono essere necessari degli integratori.
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Mangiare sano con il diabete di Marlisa Szwillus e Doris Fritzsche