La prima volta che ho visto la Lewisia sono rimasta affascinata dalle margheritine colorate, che spesso hanno un contorno più chiaro. Mi sono informata e ho scoperto che appartiene alla stessa famiglia della portulaca, che arriva dal Nord America e che deve il suo nome all’esploratore Meriwether Lewis che l’ha scoperta nel lontano 1700. In Italia però non è molto conosciuta, solo da poco è arrivata nei nostri vivai. Ed è un peccato perché le sue margheritine in tutte le sfumature del rosa, del fucsia e dell’arancione, sbocciano con generosità per tutta la primavera e ci regalano qualche fiore anche in estate. Ne esistono diverse specie, ma in Italia si trovano soprattutto le cultivar della Lewisia cotyledon. È una succulenta che resiste bene alla siccità e ai terreni aridi, e che a differenza della maggior parte delle piante grasse sopporta bene anche il freddo. La fine dell’inverno è uno dei momenti migliori per comprarla è una delle prime specie a fiorire ed è estremamente generosa. Quando scegliete un esemplare, verificate che sia in buona salute e che abbia ancora tanti boccioli chiusi.
Come valorizzarla
La Lewisia è perfetta per un giardino roccioso, le sue radici si insinuano fra le rocce dove trova il poco nutrimento necessario. Dà il meglio di sé anche in vaso perché è una specie che ha davvero poche esigenze. Una ciotola bassa con tanti esemplari di diverse sfumature o la classica cassetta da balcone con 4 piante sono l'ideale, perché l'impatto visivo è massimo quando è in gruppo. In piena terra invece a volte soffre per l'eccessiva umidità e può andare incontro al marciume delle foglie. Non è una specie grande: i fiori sono alti 20-25 centimetri e si ergono su uno stello che emerge dalle foglie carnose a forma di rosetta.
Come coltivarla
Posizione
A differenza di molte altre piante grasse non ama i raggi infuocati del sole ma preferisce l’ombra. Sopporta bene anche il sole della mattina o del tardo pomeriggio, ma mai quello delle ore più calde.
Terreno
Create sul fondo uno strato di pietra pomice o, se non la trovate, di argilla espansa, serve a drenare l'acqua in eccesso e a non farla venire a contatto con le radici. Ricoprite con del terriccio universale, che però contenga sostanze drenanti. Verificate che in etichetta fra i componenti appaia anche una sostanza come la pomice, o il lapillo, o la perlite.
Acqua
Poca e poco per volta, dopotutto è una pianta grassa. Si bagna quando il terreno è asciutto cercando di evitare le foglie. Con l'arrivo dell'autunno riducete gradualmente le innaffiature. Bagnate solo se non piove e quando vedete che le foglie cominciano a essere meno succulente e ad asciugarsi.
Concime
Troppo è controproducente, è abituata ai terreni aridi. In primavera potete sostenere la fioritura con una mezza dose di concime a lenta cessione per piante da fiore da dare a fine marzo.
Malattie
È una pianta che gode di buona salute e non si ammala facilmente. Teme però il marciume delle radici, bisogna stare attenti a non lasciare ristagni d’acqua nel sottovaso.