Le nuove strategie della più importante catena della grande distribuzione con particolare attenzione all’ortofrutta, prima di tutto quella bio
Prodotti locali, segmentazione e tanto biologico, anche sfuso. Va in questa direzione – si legge in un articolo su Italia Fruit - il reparto ortofrutta di Coop Italia: a spiegarlo, a Italiafruit News, è Giuseppe Iasella, responsabile nazionale dell’area Ortaggi, intervistato in occasione del “Radicchio d’oro 2015”.
“L’area del biologico sta andando molto bene - sottolinea Iasella - stiamo ampliando gli assortimenti e studiando forme nuove, come il passaggio dal confezionato allo sfuso, per spogliare il bio da costosi “orpelli”; siamo in fase di test in una delle nostre cooperative consociate e presto il progetto si diffonderà. Riteniamo si possano ridurre del 20-25% i costi avvicinando così ulteriormente il prezzo a quello del prodotto convenzionale”.
“Con le nostre linee stiamo valorizzando filiere e territori, puntiamo su eccellenze e biodiversità, il radicchio veneto ne è un esempio”, aggiunge Iasella. “Ragioniamo inoltre, su come sensibilizzare i consumatori sugli aspetti benefici dell’ortofrutta perché oggi il settore registra una sofferenza dei consumi e vogliamo capire, anche dal punto di vista del marketing, cosa si può fare per comunicare meglio quanto frutta e verdura siano alleati della salute. Non è facile: il regolamento sui claim è molto rigido, ma è un nostro obiettivo prioritario”.