Pubblicata la mappa aggiornata delle imprese biologiche italiane


Nei primi 9 mesi del 2018 sono entrate nel sistema di controllo 4500 nuove aziende che hanno terminato il periodo di conversione che, a seconda del tipo di produzione, ha durata diversa, per lo più fra uno e tre anni. Delle 62.364 aziende certificate, rilevate a settembre scorso, 27mila (il 43,5%) sono state accreditate negli ultimi quattro anni

Pesce, carne, legumi, verdure, ma anche pasta, frutta secca, dolci, e le indispensabili “bollicine”: nei primi nove mesi del 2018 – si legge in un articolo dell’Agenzia Giornalistica Il Velino - l’offerta di produzioni biologiche made in Italy si è ulteriormente arricchita grazie all’aumento degli operatori che possono fregiarsi del bollino verde “Bio”. La mappa aggiornata delle imprese con certificazione biologica è il risultato dell’intesa tra ACCREDIA, Unioncamere e InfoCamere – operativa dal 2017 – che ha reso disponibili i dati dell’Ente di certificazione attraverso le visure del Registro delle imprese delle Camere di Commercio.

Secondo quanto riportato nel report – pubblicato sul sito di Unioncamere  – sono quasi 4.500 unità in più quelle agricole e ittiche da inizio anno, che portano a oltre 62mila il totale complessivo delle imprese Bio operanti in Italia.

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Molto più di una moda passeggera, la vocazione alla produzione rispettosa dell’ambiente ha conquistato negli ultimi anni una platea sempre più ampia di imprese. Delle 62.364 aziende certificate, rilevate a settembre scorso, 27mila (il 43,5%) sono state accreditate dal sistema di certificazione nazionale solo negli ultimi quattro anni.

Per la maggioranza, si tratta di realtà localizzate nel Mezzogiorno (il 54,1%), più del doppio di quelle con sede al Nord (il 25%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,9%). Più della metà (il 55,3%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (14,1), seguita dalla Calabria (13,9), dalla Puglia (11,3), dall’Emilia Romagna (8,6) e dalla Toscana (7,5).

L’84% – si legge nella nota  – opera direttamente nel settore agricolo, fattore da cui discende l’accentuata fragilità organizzativa di questi operatori: quasi 3 realtà su 4 (il 72,5% del totale) sono infatti imprese individuali e il 9,8% società semplici. Soltanto l’8,4% ha una veste giuridica più “robusta” (tante sono le società a responsabilità limitata) e ancor meno (il 2,2) sono cooperative.

Dall’analisi della governance, il mondo dell’imprenditorialità Bio si caratterizza per una marcata presenza di imprese femminili (le aziende guidate da donne sono il 28,7% del totale) e giovanili (11,4% la quota delle “under 35”). In entrambi i casi quote più elevate delle rispettive medie nazionali.

L’agricoltura biologica – si evidenzia nel report rilevato da Accredia, Unioncamere e InfoCamere  – sfrutta la naturale fertilità del suolo con lo scopo di rispettarla e favorirla ricorrendo a interventi limitati. Questa particolare tipologia di agricoltura, inoltre, ha lo scopo di promuovere la biodiversità ed escludere l’utilizzo di prodotti di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) e di organismi geneticamente modificati (OGM).

L’agricoltura biologica è disciplinata a livello comunitario dal Regolamento CE 834/2007 e dai successivi regolamenti di applicazione relativi alla produzione biologica e all’etichettatura per le seguenti categorie di prodotti:  prodotti agricoli vivi o non trasformati;  prodotti agricoli trasformati destinati a essere usati come alimenti; mangimi; materiale da propagazione vegetativa e sementi per la coltivazione.

La certificazione “Bio” – si legge infine nella nota  – è un attestato che garantisce il rispetto di rigidi requisiti atti a evitare o ridurre la “contaminazione” da parte dell’uomo. L’organismo di certificazione di prodotto è responsabile per la verifica della conformità del prodotto ai requisiti fissati per la certificazione, alle norme tecniche volontarie o ad altri riferimenti normativi. La certificazione di prodotto è basata sulla fiducia sullo specifico processo di fabbricazione. Questo assunto implica l’estensione di tale situazione di conformità nel tempo.

Pubblicata la mappa aggiornata delle imprese biologiche italiane - Ultima modifica: 2018-12-29T19:01:36+01:00 da Franco Travaglini

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