In campo
Se l’ortofrutta è vintage


Antiche varietà di frutta e verdura che tornano di moda per sapore e aspetto particolare, o per il legame con il territorio. Eccone alcune più o meno famose

Giuggiola, bergamotto, pera volpina, pesca piatta, ma anche melanzane rosse e carote viola. Quando si parla di frutti e ortaggi dimenticati si fa riferimento a piante coltivate decenni fa, ma abbandonate a favore di colture più produttive e redditizie o, in generale, meglio adattabili alle logiche industriali standard. Si tratta di centinaia di varietà che non rientrano più nelle attuali dinamiche commerciali. E che, per questo, sono state dimenticate. O, meglio, stavano per essere perdute. Ma, grazie alle loro eccellenti caratteristiche gustative e anche salutistiche, e allo stretto legame con il territorio, negli ultimi anni sono state riscoperte e valorizzate.

Giuggiole, ecco spiegato il "brodo"

Le giuggiole, di origine cinese, erano apprezzate già nell’antica Grecia. Di dimensioni simili a grandi olive allungate, hanno colore rossiccio brillante e polpa dolce e consistente, che a maturazione diventa più pastosa e bruna. Con le giuggiole si possono preparare sciroppi, canditi, confetture, oltre al celebre brodo, un liquore ottenuto dalle giuggiole appassite, da cui il famoso detto “andare in brodo di giuggiole”. Fino a pochi anni fa erano disponibili quasi esclusivamente nelle aziende agricole (la coltivazione era poco più che hobbistica), ma oggi sono state reinterpretate in chiave moderna e si trovano nella grande distribuzione (come quelle a marchio Gli Sfizi, dell’azienda Fellini Patrizio).

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Pera volpina, a bagno nel Sangiovese

È presente da sempre nella tradizione contadina italiana, soprattutto in Romagna e in Umbria. Sembra che le volpi ne fossero golosissime, ecco spiegato lo strano nome. La crescita è spontanea, per questo motivo sono piccole e dure. Per la presenza di tannini, la pera volpina si può mangiare cruda solo dopo l’ammezzimento: deve cioè essere raccolta molto matura e fatta maturare nella paglia o essiccata al sole. In Romagna le pere volpine vengono cotte - intere e con la buccia - in acqua o nel vino sangiovese. Zucchero, cannella, qualche foglia d’alloro, un pizzico di sale grosso e chiodi di garofano ne esaltano gusto e profumo. È quasi impossibile trovarla nei supermercati o dal fruttivendolo, più facile in qualche negozio di prodotti biologici. A novembre, tutti gli anni, Brisighella, piccolo borgo in provincia di Ravenna, le dedica una sagra.

Bergamotto, inconfondibile aroma

Quest’agrume dalla buccia verde è un superfood tutto italiano, ricco di flavonoidi, sostanze antinfiammatorie con azione positiva sul sistema cardiovascolare e sulla regolazione del colesterolo. Tipico della fascia costiera calabrese, il bergamotto è un frutto giovane commercialmente, che ha debuttato negli scaffali della grande distribuzione solo nel 2015. Prima di allora era utilizzato quasi esclusivamente dall’industria per l’estrazione dalla buccia del prezioso olio essenziale profumato. La stagione del bergamotto fresco va da ottobre-novembre fino a marzo. Oggi è distribuito nei supermercati grazie a Citrus l’Orto Italiano che l’ha recuperato e valorizzato in chiave inedita, garantendone la filiera etica, efficiente e innovativa, dalla coltivazione alla raccolta, fino alla distribuzione. Si trova sempre più spesso anche nei negozi di fruttivendoli e online (citrusitalia.it).

Melanzana Rossa, dall’africa alla basilicata

La melanzana rossa di Rotonda arrivò in Italia alla fine dell’800 dall’Africa centro occidentale e oggi è coltivata in particolare in Basilicata, in alcuni comuni della valle del Mercure tra cui, appunto, Rotonda. È molto particolare non solo per colore e forma, che ricordano i pomodori: a differenza delle altre melanzane (che vanno raccolte immature), si può raccogliere solo quando è rossa. La colorazione è dovuta all’aumento di carotene in seguito alla maturazione della bacca. Della melanzana rossa, poi, non si consumano solo i frutti, ma anche le foglie. La Melanzana Rossa di Rotonda Dop, e Presidio Slow Food, è in vendita quasi esclusivamente in vasetti sott’olio nei supermercati e su vari siti online tra cui lagiardinieradimorgan.com.

Pesca tabacchiera, super trendy

Il successo della pesca tabacchiera, chiamata anche saturnina, è un caso emblematico di recupero di antiche varietà. Tipica dell’Etna, era sconosciuta fuori dalla Sicilia. Alla fine degli anni ’80 si è diffusa nelle Marche, in particolare in provincia di Macerata e Fermo, dove ha sede Armonia, principale azienda produttrice in Italia. Grazie a un lavoro di selezione, oggi è più resistente al freddo e in grado di coprire un ampio calendario di maturazione.

 

Se l’ortofrutta è vintage - Ultima modifica: 2022-05-23T10:20:55+02:00 da Sabina Tavolieri

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