Il ristorante ha inaugurato il primo luglio 2020, nell’anno in cui il mondo come lo conoscevamo è cambiato; è stata una scommessa vinta su due fronti: scommettere sui piccoli borghi, quelli così minuscoli che non ci passi per caso, e aprirci un locale proprio nel periodo peggiore.
L’azzardo è stato premiato. Merito della delicatezza usata nel preservare la storicità perché la magia era già tutta lì, nelle pietre antiche, nei saperi e nei sapori della gente di collina. Bastava solo guardare con l’anima e metterci la grande responsabilità di raccontare un territorio con le materie prime di quei piccoli produttori che, con fatica e passione, salvano la biodiversità recuperando varietà di verdure e cereali dimenticate.
Corte del Lupo è un ristorante con una cucina creativa che utilizza e valorizza queste materie prime “buone, pulite e giuste: nel menu troverete prodotti locali, presidi Slow Food e prodotti dell’Arca del Gusto. Ma è anche un’enoteca, con una carta dei vini che racchiude quasi tutte le eccellenze del territorio, e vi porta nell’Oltrepò alla scoperta di bravi vignaioli emergenti.
Sulla carta sono sempre scritti i nomi dei produttori: un’attenzione in più per il loro impegno e la loro serietà. Ma non solo: “Ci impegniamo a ridurre gli sprechi alimentari – racconta Paola Ciceri, anima del ristorante -; serviamo acqua microfiltrata e abbiamo bandito l’uso della plastica dal nostro locale”.
L’interno della Corte è uno spazio caldo e accogliente: solo dieci tavoli e un camino per riscaldare anche l’inverno più freddo. Dietro il grande bancone fanno bella mostra di sé le tantissime bottiglie di gin della collezione selezionata con cura e in continua espansione. Alle pareti scaffalature con tutti i vini della carta e quadri di talentuosi pittori italiani contemporanei, un artista diverso ogni mese, in una sorta di percorso immaginario fra l’arte della vigna e l’arte intesa in senso stretto.
Ma è soprattutto il giardino della Corte, circondato dalle mura antiche del borgo medievale, la vera chicca da gustare in tutte le stagioni. In estate si pranza sotto i tendoni e dall’autunno in poi il magnifico dehor riscaldato, con le grandi vetrate che si affacciano sulle colline, nelle giornate terse permette di spingere la vista sino ad abbracciare le alpi in fondo alla pianura.
In cucina lo chef Reduan Gargoubi propone una cucina innovativa che conserva la memoria del territorio; la coniuga, con sensibilità e un’attenzione particolare al vegetariano e vegan, in tre menu differenti: di mare, di orto e di collina.
Per San Valentino la proposta prevede antipasto di Gazpacho di finocchio, guacamole, topinambur e alga Nori; tra i secondi la scelta è tra i Cappelletti ripieni di caciocavallo Podolico, salsa ai pistilli di zafferano, paprika affumicata e mais soffiato e il Timballo di verdure biologiche di stagione. La vellutata di parmigiano delle Vacche Rosse 24 mesi, finocchio candito e composta di frutti rossi chiude i secondi.
Per suggellare la cena in dolcezza la scelta non può che ricadere sul Cuore di cioccolato Jivara 40%, litchi, mou e croccante di mandorle al miele castagno.
Corte del Lupo
Via Circonvallazione, 9
27047 Golferenzo (PV)
Tel 0385 909945