Buone abitudini
Siamo sicuri di assumere la Vitamina C nel modo più giusto?

vitamina c come assumerla

Consigli utili per tutti e un piccolo rituale quotidiano (che funziona davvero).

Ogni inverno ci ritroviamo tutti un po’ più simili: sciarpa al collo, tisana calda in mano e una specie di devozione spontanea verso la vitamina C e per tutti i cibi amici delle vie respiratorie. È la vitamina più chiacchierata, la più “popolare”, quella che entra nelle conversazioni tra amiche, nelle raccomandazioni dei nonni e persino negli scaffali della spesa sotto forma di spremute e integratori coloratissimi. Ma come spesso accade quando qualcosa diventa un mito, bisogna tornare a porsi la domanda più semplice: come funziona davvero la Vitamina C? E soprattutto: come assumerla? La stiamo assumendo nel modo giusto?

In realtà la vitamina C è preziosa sì, ma è anche fragile. Si degrada velocemente con la cottura, con l’aria, con il tempo (chi beve la spremuta dopo mezz’ora non sta assumendo quello che pensa). Ed è una vitamina “a breve durata”: resta nel sangue per circa un paio d’ore, poi ciò che non serve viene eliminato. Ecco perché più che le megadosi, funziona la costanza.

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Vitamina C, come assumerla?

Verità da ricordare (e falsi miti da lasciare andare). La prima buona notizia è che ottenere vitamina C dagli alimenti resta la strada migliore: frutta e verdura fresche, distribuite lungo la giornata, garantiscono un assorbimento dolce, continuo, efficace. Quando però non si riesce a raggiungere le famose 5-6 porzioni quotidiane, gli integratori naturali sono una scelta sensata: la rosa canina, in particolare, è tra le fonti migliori perché ricca non solo di vitamina C ma anche di altre sostanze che ne facilitano l’utilizzo da parte dell’organismo.

Ci sono poi categorie che ne hanno un fabbisogno maggiore. I fumatori, per esempio, perché il fumo “consuma” vitamina C velocemente: per loro aumentare l’assunzione non è un vezzo salutista, è prevenzione di base. E cosa dire dei proverbi che ci portiamo dietro? L’idea che l’arancia sia pesante la sera è più folklore che scienza. Alcune persone la digeriscono meglio durante il giorno, certo, ma vale per tanti altri cibi. Non è una regola universale.

Molto più interessante è invece il ruolo del famoso “bianco” degli agrumi: quella parte che molti tendono a eliminare contiene sostanze antiossidanti e una molecola (rutina) che lavora in sinergia con la vitamina C, amplificandone l’effetto. Un motivo in più per non pelare gli spicchi con troppa precisione.

Infine, il mito più duro da scalfire: la vitamina C non previene l’influenza. Non fa da scudo magico. Ma una cosa la fa: se la assumiamo in quantità adeguate con l’alimentazione, e aumentiamo leggermente quando siamo influenzati, può aiutare a ridurre la durata dei sintomi come raffreddore e congestione. Non evita la malattia, ma può renderla più breve e meno pesante.

Come trasformarla in una buona abitudine

La vitamina C è più efficace quando entra nella nostra giornata a piccoli passi, non quando arriva come un fulmine a ciel sereno. L’idea migliore? Mettere in pratica un piccolo grande rituale quotidiano: non è prendere un’unica dose enorme, ma assumerla un po’ per volta. Un frutto al mattino, un piatto di verdure crude o cotte al vapore a pranzo, uno spuntino fresco nel pomeriggio. 

In fondo questa vitamina è proprio così: semplice, vicina, quotidiana. Non è un superpotere, ma un gesto di cura costante. E nell’inverno che arriva, forse abbiamo bisogno soprattutto di questo.

Siamo sicuri di assumere la Vitamina C nel modo più giusto? - Ultima modifica: 2025-12-04T16:10:11+01:00 da Redazione

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