A volte è difficile distinguere la maggiorana dall'origano perché la forma è molto simile. Entrambi formano piccoli cespi alti poche decine di centimetri con foglioline molto piccole. D'altra parte appartengono alla stessa famiglia, come testimonia il loro nome botanico, la prima è Origanum majorana e l'altra è Origanum vulgare. Sono talmente simili che hanno quasi le stesse esigenze di coltivazione, ma con alcune particolarità da conoscere per ottenere i risultato migliori. E le differenze esistono anche per quanto riguarda il sapore, l'uso in cucina e le proprietà nutrizionali.
ARISTOCRATICA MAGGIORANA
La prima caratteristica che può aiutarvi a distinguere la maggiorana è che le sue foglie sono leggermente pelose. La seconda è il profumo che nel caso della maggiorana è meno intenso e più aromatico con note citrine e floreali. Anche il sapore è più delicato ma più rotondo e complesso rispetto all'origano. Di un'altra dissonanza ve ne potete rendere conto in estate ed è la fioritura che in questo caso è poco ornamentale. I fiorellini bianchi non sono molto appariscenti, né particolarmente profumati, anche il periodo della fioritura, compreso fra luglio e agosto, è più breve.
La coltivazione è molto simile a quella dell'origano, ma richiede acqua su base regolare ed è meno resistente al freddo e all'umido. È anche più piccola perché non supera i 40-50 centimetri.
La raccolta si fa poco per volta, quando serve qualche rametto, perché le foglie si utilizzano quasi esclusivamente fresche. Da secca perde parte del suo aroma e poi ha foglie un po' carnose non così facili da essiccare.
In cucina si aggiunge da cruda a fine cottura nei sughi o nel pesce. È un ingrediente goloso anche nelle insalate e nelle zuppe a cui dà un tono fresco e aromatico.
Ha proprietà digestive e aiuta a ridurre il gonfiore intestinale. In più contiene le vitamine A e C, flavonoidi e tannini, che combattono il colesterolo e proteggono la circolazione.
POPOLARE ORIGANO
L'origano è un piccolo cespuglio che in condizioni ideali può arrivare anche a 80 centimetri e ha foglie piccole e sottili. È molto facile da coltivare. Resiste al freddo, sopporta molto bene anche la siccità e in genere si risemina da solo. Si riconosce dal profumo inconfondibile, forte e balsamico, quasi canforato, specialmente da secco. Da fresco invece si arricchisce di piacevoli sentori erbacei. Anche il sapore è meno intenso e più complesso se lo si mangia fresco. Della pianta si consumano le foglie e i fiori violetti. Sono molto profumati e sbocciano numerosissimi da fine giugno fino a settembre inoltrato.
La raccolta si effettua in genere a inizio luglio, quando la fioritura è iniziata da poco e l'aroma è al top. In genere si recide solo la metà degli steli, fiori compresi, da mettere a seccare. L'altra metà rimane sul ramo e si utilizza fresco a poco a poco.
In cucina è uno dei simboli della cucina mediterranea, compagno fedele del pomodoro in tante ricette, ma lo potete combinare anche con patate, zucchine, pesce e carne. Tutti lo sanno cucinare quello che non tutti sanno è che l'origano è un antibatterico naturale, quindi in estate aiuta a prevenire i problemi intestinali e in inverno raffreddori e bronchiti. In più ha un alto contenuto di vitamina E. Da scoprire i fiori freschi nelle insalate, saporiti ma delicati.
COME SI COLTIVANO
Posizione
Hanno bisogno di sole per la maggior parte della giornata.
Acqua
Bagnatele senza esagerare facendo asciugare il terreno fra un'innaffiatura e l'altra.
Fertilizzanti
Non hanno bisogno di molto nutrimento. A inizio primavera però vanno concimate con del fertilizzante liquido per piante verdi.
Potature
teA fine autunno potale drasticamente, così l'anno prossimo riprenderanno a vegetare con vigore.
Temperature
Sono piante abbastanza rustiche ma è meglio non rischiare. Al Nord l'ideale è crescerle in vaso così hai un maggiore controllo. Scegliete un contenitore da 20 centimetri di diametro riempito di terriccio universale, da mettere al riparo in inverno. Al Sud crescono bene anche in giardino purché in un terreno ben drenato.