Lo coltivo da me
Natale: mettiamo in casa le piante del passato

piante del passato
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L'atmosfera vintage è la tendenza del momento e, dall’abbigliamento al design, si è allargata ora anche al mondo vegetale. Riscoprite le piante del passato che rendono più allegre le feste

Negli ultimi anni le stelle di Natale, con varietà sempre più belle e colorate, hanno monopolizzato l’attenzione, insieme ad altre specie tropicali, per il solo fatto di essere rosse. Così in molti hanno accantonato le piante del passato che non sono certo da meno in quanto a fascino e colore. Se ne sono accorti anche i vivaisti che, dopo averle quasi ritirate dal mercato, ora le stanno riproponendo. Dopo tutto il Natale è il trionfo della tradizione ed è naturale che anche nella scelta del verde di casa valgano le stesse regole. Ecco le piante delle nostre “radici”.

Agrifoglio

Agrifoglio

Vi basti sapere che gli antichi romani lo usavano già per le loro feste invernali, poi è diventato il simbolo del Natale. Quindi se amate la storia l’Ilex aquifolium è quello che fa per voi, le sue foglie puntute e le bacche rosse parlano alle nostre radici. Il suo posto però non è in casa ma all’esterno: gli appartamenti sono troppo caldi. Resiste invece perfettamente al gelo ed è di poche pretese: può crescere al sole o in ombra e non è esigente in fatto di terreno. Soffre però la siccità (molti agrifogli sono morti l’estate scorsa), quindi nel caso non fategli mancare l’acqua, vi ricompenserà con decorazioni natalizie autoprodotte. Solo gli esemplari femminili producono le famose bacche rosse, per essere sicuri di comprarne uno scegliete una pianta già piena di frutti. Per noi sono velenose, ma non per gli uccelli che le adorano.

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Vischio da coccolare

Vischio

Baciarsi sotto il vischio si sa porta fortuna. In realtà si tratta di una pianta parassita che non viene venduta in vaso, si comprano i mazzi da appendere a testa in giù. Se ne volete uno verificate che sia in ottima forma, con rami freschi di color verde tendente al giallo e molte bacche bianche, turgide e traslucide. Se invece ve lo hanno regalato, trattatelo bene per farlo durare più a lungo. Appendetelo in una zona fresca della casa. E se lo vedete sofferente per il caldo vaporizzatelo con acqua demineralizzata. Passate le feste, lasciatelo seccare, sempre a testa in giù, in un angolo buio del vostro appartamento. È molto decorativo anche da secco.

Un Natale liberty

Amaryllis

L’amaryllis è arrivato in Europa nel ‘700 dal Sudamerica, ma si è diffuso lentamente. All’inizio del ‘900 non mancava mai in una casa raffinata. È lì che hanno cominciato a chiamarlo amaryllis, anche se il suo vero nome è Hippeastrum. Se lo piantate adesso potrete avere i primi fiori in quattro settimane. Scegliete un bulbo turgido e grande così farà tanti fiori. Piantatelo in un vaso, mai una ciotola, con un diametro di circa 10 centimetri più grande del bulbo, in modo che sia immerso solo parzialmente in un terriccio universale. Bagnate abbondantemente quando il terreno è quasi asciutto, ma bisogna tassativamente svuotare i ristagni nel sottovaso. Mettetelo in una posizione luminosa, non esposta alle correnti d’aria o ai caloriferi. Dopo la fioritura continuate a innaffiarlo con acqua arricchita di concime per piante verdi, fino a che non avrà perso la parte verde, poi conservate il bulbo al fresco per il prossimo anno.

Un'atmosfera gotica

Helleborus niger

Un’aura speciale avvolge l’elleboro che nel Medioevo veniva usato per unguenti e pozioni. In Germania lo usavano addirittura come oracolo per predire il futuro: più fiori sbocciavano e più l’anno sarebbe stato buono. Lo chiamano anche rosa di Natale perché fiorisce proprio a fine dicembre. In realtà è l’Helleborus niger, che poi in realtà è bianco o al massimo rosato: sono le radici a essere nere. Durante le feste tenetelo pure in casa. Va messo in una zona luminosa ma senza sole diretto e va bagnato a terreno asciutto. In primavera spostatelo all’aperto, rinvasatelo in un contenitore leggermente più grande con del terriccio leggero. Mettetelo in una posizione semiombreggiata o dove possa prendere il sole del mattino. In autunno e in primavera va concimato con del fertilizzante a lenta cessione per piante fiorite.

Per chi ama lo stile sixties

Schlumbergera

La Schlumbergera, detta anche cactus di Natale, è un classico regalo per mamme e nonne, anche perché è una sicurezza: garantisce una lunga fioritura da ottobre a febbraio pure alla persona meno esperta di piante. Una volta era soprattutto rosso o rosa, ma le ultime varietà hanno fiori ancora più grandi e colorati con striature psichedeliche. È un cactus anomalo che vuole un terreno sempre leggermente umido, ma come tutti i membri della sua famiglia non sopporta i ristagni idrici. Ama la luce, ma non il sole diretto e soffre le correnti d’aria. In primavera si concima con un fertilizzante per piante grasse e da fine aprile si può mettere all’aperto ma all’ombra. Si rinvasa ogni due-tre anni con terriccio per cactus.

 

Natale: mettiamo in casa le piante del passato - Ultima modifica: 2023-12-13T15:37:32+01:00 da Sabina Tavolieri

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