Cosmetici fermentati: cosa sono e come riconoscerli

cosmetici fermentati

Le aziende cosmetiche hanno scoperto gli enormi benefici dei prodotti fermentati anche sulla pelle, perché potenziano l’azione dei principi attivi vegetali, aumentandone l’efficacia. Ecco i più promettenti

Dopo aver conquistato le nostre tavole, la fermentazione sta diventando anche la nuova star della cosmetica. Soprattutto da quando si è scoperto che questa reazione chimica rende alcuni principi attivi botanici molto più efficaci. In realtà gli orientali lo sapevano già da secoli ma oggi, complice il successo dei cosmetici coreani, questa consapevolezza si è diffusa anche da noi. E le aziende cosmetiche italiane hanno cominciato a sperimentare su ingredienti nostrani. D’altra parte si tratta di una reazione chimica ben conosciuta fin dall’antichità, un processo nel quale i carboidrati e alcune proteine vengono trasformate grazie all’azione di lieviti o batteri in assenza di ossigeno. Una reazione chimica che è alla base della nostra alimentazione: senza, non ci sarebbe nessun pane soffice e lievitato e nemmeno vino o birra, yogurt, kefir, per non parlare delle verdure come i crauti che stanno vivendo una seconda primavera. È quindi il momento di portare la fermentazione a un livello superiore. E puntare alla bellezza con i cosmetici fermentati.

Gli ingredienti più utilizzati 

Alcuni alimenti fermentati si usano già da tempo. Le maschere fai da te a base di yogurt, per esempio, hanno sempre avuto tanto successo proprio perché funzionano. Favoriscono il riequilibrio della microflora cutanea (anche la pelle ha un microbiota) e proteggono il derma. La scommessa però è applicare questo processo agli estratti vegetali usati in cosmetica.

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E qui si aprono nuovi orizzonti. Si è scoperto, infatti, che in molti casi la fermentazione rende più disponibili alcuni principi attivi, mentre ne riduce la carica allergizzante. E soprattutto agisce da attivatore sulle sostanze naturalmente contenute. L’olio d’oliva fermentato, per esempio, contiene 50 volte più acidi grassi omega 6 e omega 9 rispetto a quello tradizionale. L’aloe fermentata risulta cinque volte più idratante e con un potere antiossidante superiore di quattro volte. Il loro effetto elasticizzante, lenitivo, antirughe ne risulta così moltiplicato. Cocco, zucca, peperoncino sono già stati sperimentati con ottimi risultati. Ma non si parla solo di sostanze vegetali, anche alcuni ingredienti di origine biotecnologica si prestano: per esempio l’acido ialuronico. 

Come identificare i cosmetici fermentati

I nomi presenti nell’elenco delle sostanze contenute (Inci) in questi cosmetici fermentati, hanno spesso un’aura familiare. Capita per esempio di leggere Lactobacillus acidophilus, lo stesso che si trova nello yogurt, che è il deus ex machina della fermentazione. Spesso si trova anche il nome latino dell’estratto vegetale seguito dalla scritta ferment lysate filtrate, oppure ferment extract. Sono presenti poi vari oli fermentati e altri ingredienti che proteggono e migliorano la loro azione, per esempio la candida bombicola che ha anche un effetto conservante. O ancora l’estratto di liquirizia che è lenitivo e antiage.

Cosmetici fermentati: cosa sono e come riconoscerli - Ultima modifica: 2023-02-23T08:17:50+01:00 da Redazione

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