Arriva per la prima volta in Italia grazie a EcorNaturaSì l’evento di semina collettiva nato in Svizzera e oggi proposto in 11 paesi in Europa. Nelle aziende partecipanti, intere famiglie potranno spargere a mano semi di cereali e veder crescere nel tempo il frutto del loro lavoro
Seminare è un gesto nobile e antico, ma attualmente relegato al lavoro isolato e meccanico di un agricoltore. Come recuperare il valore della semina per l’intera collettività? Come creare maggiore consapevolezza sulla sua importanza per l'uomo e per la sua sopravvivenza?
Cinque anni fa, due svizzeri, Peter Kunz, selezionatore di sementi biologiche, e Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, trovarono le risposte a queste domande ideando “Zukunft säen!” . Un evento di semina collettiva che, domenica 16 ottobre, dopo aver registrato, nel 2010, 7500 partecipanti, arriva in Italia come “Seminare il futuro”.
A promuoverlo sono EcorNaturaSì insieme ai negozi Cuorebio e NaturaSì, con il patrocinio di Demeter Italia e dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
L’obiettivo è sensibilizzare i consumatori sul tema della provenienza del cibo e del futuro dell'agricoltura, attraverso una proposta originale e coinvolgente che unisca il cuore alla terra.
Domenica 16 ottobre, in diverse aziende biologiche e biodinamiche su tutto il territorio nazionale, centinaia di persone potranno seminare il terreno messo a disposizione per l’occasione, con l’antico metodo a spaglio, ossia con le mani. Giovani e meno giovani, per un giorno, sono invitati a seminare tutti insieme un campo di cereali con semente di produzione biodinamica o biologica.
La porzione di terreno seminata sarà poi contraddistinta da uno striscione sul quale i partecipanti lasceranno la loro firma: per un anno poi, fino alla raccolta, chiunque potrà vedere la crescita dei cereali seminati.
Questa festa della semina diventa così l’occasione per diffondere dal cuore dell’attività agricola alcuni messaggi forti volti a responsabilizzare il consumatore.
Oggi chi fa agricoltura è limitato nella scelta delle sementi, delle colture, del prezzo. E’ chi compie scelte d’acquisto quotidiane, più o meno consapevoli, che può restituire libertà e dignità al produttore. Attraverso “Seminare il futuro” si riafferma l’importanza di alimenti non inquinati da additivi, sofisticazioni, residui chimici, che non siano frutto di sementi selezionate per la produttività, ma poco compatibili con la nostra salute. Il problema per molte aziende agricole inoltre, sta nel fatto che la produzione delle sementi è concentrata nelle mani di poche aziende multinazionali, che esercitano un potere di decisione su cosa produrre e di conseguenza su cosa mangiare.
Ecco perché la semente biologica e biodinamica che verrà usata il 16 ottobre proviene da un processo di selezione che rinuncia all’uso degli ibridi, alla manipolazione genetica, e mira a ottenere piante sane, robuste, ricche di sfumature e riseminabili.
Dopo la semina, la giornata proseguirà con un semplice pranzo ed un programma messo a punto dalla singola azienda, fatto di degustazioni, visite guidate, incontri di approfondimento. A suggellare la prima volta di “Seminare il futuro”.
Le aziende partecipanti sono distribuite sul territorio nazionale: l’elenco completo, i programmi ed ogni informazione sull’evento saranno disponibili sul sito www.seminareilfuturo.it (on line dal 5 settembre).