In dirittura d’arrivo il biodistretto “Suol d’Aleramo”


Coinvolte 500 aziende, fra biologiche e in conversione, e 20 Comuni dell'acquese. L'obiettivo? "Valorizzare le peculiarità produttive del territorio, costruendo un percorso trasversale di crescita di tutta l'area, in termini anche occupazionali e turistici"

 

Advertisement

 

C'è chi ha messo da parte una laurea in Geologia per produrre miele e confetture come Michela Rosato, 42 anni di Torino, che a Ciglione di Ponzone, da 14, guida un'azienda agricola che porta il suo nome, con 12 arnie e 38 pecore delle Langhe: "Il prossimo passo sarà aprire un'agripasticceria, con dolci fatti di frutta e farina biologica". E c'è chi, come Lorenzo Cossa di Strevi, 21 anni, (nella foto) ha capito subito che la strada del serramentista non faceva per lui. "A gennaio ho aperto la mia azienda, 3,5 ettari di frutteto e orto e, a breve, pianterò lo zafferano". Tutto con procedimenti naturali: "Non uso prodotti. Le erbacce si tolgono con la zappa, le formiche con un infuso di ortica ed edera".
È su persone come loro - racconta un articolo de La Stampa - che l'Acquese, ora, scommette il proprio futuro. Che ha già un nome: biodistretto Suol d'Aleramo. Raggruppa 20 Comuni (Bistagno, Cartosio, Cassinelle, Castelletto d'Erro, Cavatore, Denice, Grognardo, Malvicino, Melazzo, Merana, Molare, Montechiaro, Morbello, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Spigno, Terzo, Visone) che da oltre un anno lavorano per riuscire a far spiccare il volo al territorio puntando sull'agricoltura biologica. Sia quella delle aziende già certificate che quella di realtà che, ancora in attesa del riconoscimento, lavorano rispettando i principi bio. In tutto, 500 realtà.
Ieri, al Grand Hotel Nuove Terme di Acqui, si è fatto per la prima volta il punto."Quello del biologico è un settore che ha raggiunto i 2,4 miliardi di fatturato in Italia, con crescite del 12-13 per cento - dice il perito agrario Ezio Roveta -. In questa zona la produzione ha mantenuto una sua integrità: l'obiettivo è valorizzarne le peculiarità, costruendo un percorso trasversale di crescita di tutto il territorio, in termini anche occupazionali e turistici".

In dirittura d’arrivo il biodistretto “Suol d’Aleramo” - Ultima modifica: 2016-07-07T00:00:00+02:00 da Redazione

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome