Medicina estetica solo al servizio della vanità? Quanto può essere importante la percezione estetica per le persone? Una visione diversa di un mondo che molti pensano di conoscere, una riflessione scientifica sulla percezione estetica di sé e dell’altro.
Il nostro cervello ha un network neuronale dedicato all’elaborazione delle informazioni di carattere estetico ed è in grado di farci percepire emozioni. Neuroestetica, genetica, sezione aurea, influenze sociali e ambientali appartengono alla vita sociale quotidiana di civiltà primordiali come di civiltà moderne.
Si tratta di un “sentire” trasversale che appartiene all’essere umano, è insito.
Le persone che vedono il loro schema corporeo alterato, a causa di malattie o di eventi traumatici, subiscono un danno psicologico oltre che fisico; qui entra in gioco il più nobile degli obiettivi della medicina estetica, quello di restituire l’integrità dello schema corporeo e di uno stato di benessere completo: la Medicina Estetica Restitutiva.
L’autore
Marco Papagni
Marco Papagni: maturità classica, laureato in Medicina e Chirurgia nel 2006, ha iniziato ad occuparsi di medicina e chirurgia estetica sin dall’inizio della sua professione. Oltre a dedicarsi ai suoi pazienti, si impegna molto anche in attività congressuali, didattiche e formative, per medici a livello nazionale ed internazionale. Autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche specialistiche internazionali, è anche membro del Comitato Scientifico della Società di Medicina ad Indirizzo Estetico e docente della Scuola di Medicina Estetica Agorà di Milano.
