IV gamma
Perché piace l’insalata in busta?

insalata in busta

Questa e altre domande sono il fulcro dell’indagine condotta dalla Doxa sul gradimento da parte degli italiani dell’ortofrutta lavata e confezionata, pronta al consumo. I cosiddetti prodotti di IV gamma. Tra chi ormai non ne può più fare a meno e chi ancora li guarda con sospetto, ecco preferenze, perplessità e desideri degli italiani su questi prodotti. E alcuni approfondimenti per saperne di più

Se qualche anno fa sostituire il classico cespo di lattuga con la busta contenente un mix di varietà d’insalata era cosa per pochi, oggi buttando l’occhio nei carrelli dei supermercati raramente capita di non trovarvi almeno una di queste referenze. Ma partiamo dalla definizione tecnica dei prodotti definiti di IV gamma, cioè ortofrutta fresca sottoposta a trattamenti, basati principalmente sul mantenimento della catena del freddo, confezionata e pronta per essere consumata.

Sono prodotti sicuri? Devono essere lavati una volta aperte le confezioni? Perché preferirli all’ortofrutta intera? Su questi e altri temi la Doxa, per Unione Italia Food, ha condotto un’indagine di mercato, intervistando 1000 persone dai 18 ai 74 anni d’età, con l’obiettivo di raccogliere il grado d’informazione e la percezione dei prodotti di IV gamma da parte dei consumatori. Inutile dire che le più vendute sono le insalate in busta, seguite dalle ciotole monoporzione arricchite con tonno, olive e altro, poi la frutta tagliata e lavata e in ultimo le zuppe. Ma vediamo insieme i punti più interessati emersi dal sondaggio.

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Le ragioni di chi li sceglie

Il 34% degli intervistati conosce i prodotti di IV gamma e li identifica nel modo corretto. Il 38% del campione li compra abitualmente, cioè tutte le settimane.

E i motivi dell’acquisto? Risparmio di tempo e comodità per il 58%, abbassamento degli sprechi (19%), sicurezza dal punto di vista igienico sanitario (13%), possibilità di controllare etichetta (5%) e provenienza (5%).

In effetti, la possibilità d’acquistare frutta già porzionata oppure insalata confezionata in buste piccole, evita di lasciare deperire parte del cibo in frigorifero. Va detto però che, una volta aperta la confezione, la shelf life del prodotto scende, dai 5-7 giorni della busta d’insalata chiusa ai 2-3 giorni. Quindi l’ortofrutta di IV gamma una volta aperta va consumata rapidamente, non tanto per il timore che si sviluppino batteri pericolosi per la salute quanto perché le caratteristiche organolettiche del prodotto decadono molto rapidamente.

Le perplessità degli scettici

Ma cosa dicono, invece, coloro che non acquistano questi prodotti? Avendo la possibilità di dare anche risposte multiple, le persone intervistate si sono così espresse. Il 37 % compra frutta e verdura al mercato, il 26% trova questi prodotti troppo costosi e il 24% pensa siano migliori quelli freschi. Queste sono tutte motivazioni lecite, in quanto il taglio di frutta e verdura prima del confezionamento ne intacca, anche se in piccola parte, il valore nutritivo. E il prezzo, inutile dire, è decisamente più alto.

Il 14 % ritiene che il packaging sia poco sostenibile. In questo caso occorre fare un distinguo. Se gli acquisti vengono fatti al mercato con borse portate da casa o sacchetti di carta, magari riutilizzati più volte, sicuramente c’è un risparmio di plastica. Se invece si acquista frutta e verdura intera ma in vaschetta il vantaggio ecologico viene a mancare.

Il 13% degli intervistati ha dei dubbi sulla loro sicurezza e ritiene di doverli lavare comunque. In realtà, se in etichetta è riportata la dicitura che sono pronti al consumo, il lavaggio non è necessario. Una volta aperta la confezione, invece, meglio dare una rinfrescata al prodotto prima di consumarlo nuovamente.

C’è anche un 7% di consumatori che pensa contengano conservanti. Questo è errato, la conservabilità dei prodotti di IV gamma dipende unicamente dal lavaggio, confezionamento e mantenimento della catena del freddo. Non vengono aggiunte altre sostanze a scopo conservante o per esaltarne il sapore.

Attenzione al trasporto a casa

L’interruzione della catena del freddo per questi prodotti può rappresentare un problema. In parole povere, dal confezionamento al consumo devono sempre rimanere sui 6-7 °C. Il 63% degli intervistati, invece, dice di effettuare il trasporto dal supermercato a casa in semplici sacchetti della spesa e non in buste termiche. Questo può andare bene se il tragitto è breve, ma se la permanenza a temperatura ambiente, in particolare in estate, dura molte ore, sicuramente il prodotto perderà valore, sia per quanto riguarda la sicurezza igienica sia rispetto alla qualità.

Frutta a pezzi, più gradita ai bambini

Per quanto riguarda la frutta, le motivazioni dell’acquisto di quella già tagliata a pezzi in vaschetta riguardano soprattutto la praticità (61%). Il 32% dei consumatori vede, inoltre, la possibilità di aumentare il consumo di frutta esotica e per il 17% è un’ottima idea come merenda per i bambini che la preferiscono alla frutta intera. Anche qui, il buon senso regna sovrano. In contesti fuori casa, in effetti, la frutta già tagliata è comoda e, se la praticità può incentivarne il consumo, ben vengano le vaschette già pronte. Questa comodità non deve però privare, soprattutto i bambini, del piacere di sbucciare una pesca, pulire un melone, addentare un’albicocca… tutte pratiche oltre che molto salutari anche educative.

 

 

IV gamma trionfa

La maggior parte dei consumatori (28%) dell’indagine DOXA dichiara di preferire i prodotti di IV gamma nella versione bio, il 21% li gradisce anche provenienti da agricoltura tradizionale, il 12% a Km 0, mentre per il resto degli intervistati è indifferente.

E al confronto finale chi ha vinto? Sfuso o confezionato? Alla domanda “Come giudicheresti un prodotto di IV gamma rispetto a un ortofrutticolo fresco preparato in casa da te, dal punto di vista della riduzione degli sprechi, igienico, del gusto e nutrizionale?”, la maggior parte dei consumatori ha optato per la IV gamma su tutte le caratteristiche richieste. Innovazione vince su tradizione, almeno in questo caso, ma con la richiesta di prodotti di qualità, biologici e, nel caso della frutta, con referenze innovative, come i gusti esotici.

 

 

 

Perché piace l’insalata in busta? - Ultima modifica: 2022-07-04T12:36:56+02:00 da Sabina Tavolieri

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