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Frutta secca: nuovi trend da provare

frutta secca

Da peccato di gola consumato a fine pasto nei giorni di festa, ad alimento sano, da gustare a colazione, come snack e nelle più svariate ricette. Così è cambiata la percezione della frutta secca, e le aziende hanno diversificato l’offerta, con proposte sempre più interessanti. Scopriamo alcune insieme

Prima di addentrarci nel mondo della frutta secca è bene fare una precisazione sulla nomenclatura. Per secca, in generale, si intende sia la frutta a guscio, cioè nocciole, mandorle, noci e tutto il resto della gamma, sia la frutta essiccata cioè quella disidratata, come le albicocche, i fichi, l’uvetta… Entrambe sono molto gradite sulla tavola delle feste ma non solo.

In Italia nell’arco di dieci anni gli acquisti di frutta secca sono raddoppiati e dal 2019 a oggi sono saliti del 7% (fonte Rapporto Coop). Tanto che ora a metterla nel carrello della spesa sono ben 90 famiglie italiane su 100 (fonte Coldiretti).
Eppure i consumi pro capite sono ancora bassi (circa tre chili annui) e, quindi, sembra ci sia spazio per un'ulteriore crescita delle vendite. Le aziende ci credono e continuano a stuzzicare gli italiani con tante novità. Al punto che il mondo della frutta secca ed essiccata è uno di quelli dove l’innovazione è più frequente e spazia dai formati (soprattutto le bustine snack) alle ricette (in particolare nelle barrette), dalle confezioni (sempre più ecologiche) sino alle proposte mirate sui bisogni e i gusti di precisi target di consumatori, come gli sportivi.

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Barrette, via al cambiamento

Sono la forma più golosa, accattivante e pratica di gustare la frutta secca. E quella più adatta a consumatori sempre in movimento e che cercano uno snack sano e naturale da tenere in borsa e mangiare fuori casa. Non stupisce, quindi, che le barrette piacciano tanto e vengano proposte in diverse versioni e gusti sempre nuovi. Le ultime novità sono quelle con ingredienti inusuali (come le spezie), quelle con un elevato contenuto di frutta fresca o destinate a specifiche occasioni di consumo. Crescono anche le barrette ad alto contenuto proteico, che utilizzano semi oleosi con elevata concentrazione di questi nutrienti.

Mix funzionali, a ciascuno il suo

Le miscele di frutta secca non sono una novità. Eppure quelle che si trovano oggi in bar e supermercati, in bustina monodose, lo sono. E per diverse ragioni. Innanzitutto sono studiate non solo per essere buone e accattivanti (come avviene da sempre) ma anche bilanciate nei nutrienti, grazie alla sapiente combinazione tra frutta oleosa ed essiccata. Quindi sono una soluzione sana e naturale per uno spuntino fuoripasto. Perdipiù sono snack “personalizzati”, perché le formulazioni sono funzionali a un preciso beneficio, ben evidente in etichetta. Così ognuno può trovare il mix giusto: ci sono quelli con bacche di goji e mirtilli, che sono ricchi di fosforo e aiutano la concentrazione e l’attività cerebrale; quelli che apportano un buon quantitativo di calcio (utili anche per chi non consuma latticini) o di potassio, prezioso dopo lo sport o quando ci si sente giù di tono.

Ancora più salute

La frutta secca è ormai considerata un alimento benefico e questo ne ha sicuramente favorito l’aumento dei consumi. A questo trend si agganciano alcune novità che esaltano ulteriormente l’aspetto salutistico dei prodotti. Come avviene con mandorle, anacardi e nocciole arricchiti con probiotici: in questo modo, alle loro caratteristiche nutritive naturali, si aggiunge il contributo all’equilibrio della flora batterica intestinale fornito da un miliardo di cellule di Bacillus coagulans, un probiotico resistente anche in condizioni molto avverse.

Noci, un mondo da esplorare

Tra le noci della California che dominano il mercato e quelle di Sorrento che tornano a farsi notare, c’è un mondo sempre più ampio di noci speciali, che stanno incuriosendo e conquistando gli italiani. Come le pecan, che si trovano sia crude sia tostate, e le noci brasiliane, dal sapore particolare, che ricorda quello del cocco. Sempre più apprezzate sono anche le noci di macadamia, dal caratteristico gusto insieme dolce e delicato.

Il ritorno del made in Italy

La crescita dei consumi di frutta secca in guscio ha riacceso in Italia l’interesse su queste coltivazioni, dopo decenni di abbandono: basti pensare che negli ultimi vent’anni la produzione nazionale di noci è diminuita del 25% (fonte Coldiretti). Una tendenza che sembra cambiata: i terreni dedicati a queste coltivazioni stanno aumentando, in particolare per le nocciole, ma anche per arachidi, pistacchi e mandorle. E nei negozi si trovano sempre più spesso confezioni di frutta secca nazionale e barrette proposte da marchi noti che hanno avviato delle filiere italiane, tracciate e controllate. Ancora più apprezzata è la provenienza da agricoltura biologica: ecco perché si sta investendo su filiere locali bio, come la noce bio del Delta del Po.

 

 

 

 

Frutta secca: nuovi trend da provare - Ultima modifica: 2023-01-10T07:59:08+01:00 da Redazione

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