Dalle mele con dolcezza
Crema di mele: morbida, leggera, antispreco

barattolini con crema di mele
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Appagante così com’è, la mousse di mele può anche essere trasformata facilmente in tanti modi. Vediamo come viene preparata, che cosa contiene e cosa cambia in confronto al frutto fresco

La mela passata sulla grattugia di vetro. Ricordate? Un segno di accudimento materno. Morbida, appagante, dolce ma non troppo, la crema di mele era per tanti una merenda abituale, da mangiare in fretta perché diventava subito scura. Poi sono arrivati gli omogeneizzati, un classico dello svezzamento, ma siccome questo amore per la mela in mousse per molti non è passato con l’infanzia, ecco che da qualche anno la troviamo in vendita in versione industriale in vaschette da 90-100 g.

A livello produttivo, è un ottimo modo per utilizzare i frutti che hanno qualche difetto nell’aspetto e non rispondono perfettamente ai parametri estetici imposti per la vendita al dettaglio come freschi. In un’ottica di riduzione dello spreco nella produzione alimentare, usare questi frutti per produrre la crema di mele pronta è una soluzione certamente utile.

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Come viene preparata

Che sia mela o altri frutti a polpa, la produzione parte sempre dal lavaggio e dalla cernita, a volte seguite da un primo taglio, e poi il blanching, cioè una scottatura veloce che, oltre ad ammorbidire la polpa e abbassare la carica microbica, inattiva gli enzimi che inducono l’ossidazione e porterebbero la polpa a diventare scura. La frutta viene poi triturata, pastorizzata e confezionata.

Additivi sicuri

Gli impianti possono essere più o meno efficienti nel mantenere inalterate le componenti nutrizionali più delicate del frutto. Nei casi migliori, il risultato si sente nella freschezza del sapore della crema di mela. Acido ascorbico come antiossidante e acido citrico come acidificante sono le sole aggiunte che possiamo incontrare in queste creme. Se, come sempre, nel caso degli additivi è meglio meno che più, si tratta comunque di sostanze sicure nelle normali dosi di utilizzo.

Poche calorie, tanti usi

Tra le 60 e le 70 kcal a porzione, derivanti dagli zuccheri che vanno dal 12 al 15%, più un po’ di fibre, acidi organici e le altre normali componenti della mela. La lunga conservazione riduce parzialmente il livello di vitamine, ma, se il frutto fresco resta sempre la prima scelta, la crema di mele è una buona opzione, sempre pronta, in particolare quando viene voglia di dolce. Ed è probabile che la maggior parte delle alternative sarebbe più calorica e grassa!

Non solo snack: la mousse di mela può fare da base per il porridge del mattino, da salsa per pancakes, congelata può trasformarsi in sorbetto, entrare negli impasti di torte e, anche, nella preparazione di bevande dissetanti.

Crema di mele: morbida, leggera, antispreco - Ultima modifica: 2020-07-30T09:39:39+02:00 da Venetia Villani

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