Strategie alimentari
Usciamo dal letargo invernale

Foto di Roberta Rossi Brunori

La sfida è dimenticare la stanchezza e affrontare il mese con grinta. Possibile? Certo, se si mettono in atto le giuste strategie alimentari e si aiuta l’organismo ad adattarsi alle nuove condizioni climatiche

Il primo passo per contrastare la spossatezza della primavera è diventare consapevoli dell’influenza esercitata dal cibo sul benessere. Le alterazioni dei ritmi fisiologici creano uno stress biochimico che può avere ripercussioni sia sul fisico che sull’umore, provocando uno stato noto come “sindrome da letargo”. I cambiamenti portati dalla primavera, con l’aumento delle ore di luce e delle temperature, possono richiedere all’organismo degli adattamenti che, in genere, vanno sommati al lavoro di smaltimento dei metaboliti di scarto accumulati durante i mesi freddi. La migliore strategia per affrontare la primavera è adattare l’alimentazione abbondando con frutta e verdura di stagione, mangiata anche cruda o cotta al vapore per conservare al meglio le sostanze termolabili. Scorpacciate di asparagi, radicchio, piselli, carote, fave, ravanelli e fragole che forniranno, oltre a fibre e vitamine, anche flavonoidi, ferro, magnesio, potassio e calcio. È importante fare caso anche all’apporto proteico scegliendo come fonte d’elezione gli alimenti di origine vegetale come i legumi, che in questa stagione si trovano anche freschi. Le proteine sono fondamentali per la sintesi dei neurotrasmettitori che partecipano alle reazioni di adattamento allo stress stagionale. Si consiglia, inoltre, di idratare l’organismo in modo adeguato, aumentando il consumo non solo di acqua ma anche di centrifugati, infusi e frullati, sempre non zuccherati.

Il cambio di stagione in numeri

4 ore: sono mediamente le ore in più di luce nel periodo estivo rispetto ai mesi freddi. Queste si traducono, spesso, in un aumento di tempo trascorso in attività. Se non si compensano con cibi sani e adeguati riposi, si va incontro alla stanchezza di stagione.

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1,5 litri: questo è l’apporto minimo giornaliero di acqua (o altri liquidi). Serve a far funzionare al meglio il metabolismo, scartare i prodotti di degradazione ed è fondamentale per idratare, specialmente quando le temperature aumentano.

175 kcal: è la differenza in calorie tra 100 g di legumi cotti (75 kcal) e 100 g di mozzarella (250 kcal). Per evitare la sindrome del letargo si dovrebbero consumare più spesso alimenti proteici di origine animale dal maggiore potere saziante e ricchi di benefiche fibre.

Ecco un suggerimento per un piatto gustoso e carico di sostanze salutari, ideale quando i tempi a disposizione per cucinare sono strettissimi.

 

 

Usciamo dal letargo invernale - Ultima modifica: 2019-03-27T09:28:46+01:00 da Redazione

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