Gli stile alimentari più indicati per chi soffre di dolori articolari e mal di schiena sono due: la dieta vegetariana e quella col pesce, soprattutto quello azzurro perché ricco di grassi che "disinfiammano" le articolazioni
Piove, fa freddo, sembra che l’umidità penetri nelle ossa e tanti piccoli ma fastidiosi dolori si risvegliano. In gran parte sono dovuti a un alterato funzionamento del sistema osteo-muscolare e possono derivare da processi di tipo infiammatorio o da patologie legate al metabolismo, cioè alle trasformazioni chimiche che permettono al nostro corpo di utilizzare gli alimenti per ricavare energia e per ricostruire i “pezzi” che man mano vanno incontro a usura. Ma anche alcune sintomatologie a carico dei nervi tendono a riacutizzarsi per l’abbassamento della temperatura. Da tutto ciò ci si può difendere anche con una appropriata alimentazione? La risposta è senz’altro positiva.
Ortaggi medicamentosi
Con il brutto tempo generalmente diminuisce l’attività fisica e si mangia di più, con la conseguenza di ingrassare. Questo è un primo errore da non fare. Infatti, se nella società in cui vivevano i nostri nonni era necessario combattere il freddo introducendo più calorie, oggi ciò non ha più senso perché la vita quotidiana è quasi sempre sedentaria e si svolge in ambienti riscaldati. Il sovrappeso rappresenta un pericolo per le nostre ossa e le nostre articolazioni, sottoposte in questo modo a un super lavoro che può provocare mal di schiena, problemi a carico dell’anca e delle articolazioni. Tutto ciò non significa che bisogna stare a dieta, ma semplicemente che bisogna alimentarsi nel modo più corretto possibile.
Per mantenere costante il proprio peso è necessaria una dieta varia, mediterranea, ricca soprattutto di vegetali contenenti fibre e vitamine. Sì dunque a frutta fresca e verdura di stagione, cercando di scegliere prodotti naturali, provenienti da coltivazioni biologiche, così da poter essere consumati con la buccia. Il rivestimento esterno dei vegetali è infatti il più ricco di flavoni e flavonoidi, particolari sostanze presenti in tutta la frutta e verdura dal colore intenso (rosso, giallo, verde scuro), che hanno dimostrato proprietà analgesiche simili a quelle di noti preparati farmaceutici. Il vantaggio dei vegetali è che di quei farmaci non possiedono gli effetti collaterali.
Per restare in linea non è necessario limitare troppo i carboidrati, che dovrebbero sempre rappresentare circa il 60% delle calorie introdotte. Pane, pasta, prodotti da forno, polenta e tutti i cibi a base di amido siano dunque i benvenuti sulla nostra tavola, e ogni tanto concediamoci pure qualche dolce. Non si dimentichi, a questo proposito, che nella tristezza del clima invernale una dieta ricca di carboidrati può farci star meglio dal punto di vista psicologico, perché la loro ingestione aumenta nel cervello la concentrazione di serotonina, una sostanza chimica che ha proprietà antidepressive. Il che non guasta per sopportare meglio i vari doloretti.
Anche i grassi non vanno banditi dalla dieta antidolore. Essi dovrebbero rappresentare circa il 30% dell’apporto energetico. Ricordiamo però che poiché un grammo di grasso apporta ben 9 calorie dobbiamo stare attenti agli eccessi. Particolarmente utili in inverno possono essere alcuni acidi grassi polinsaturi, chiamati omega-3, di cui sono ricchi certi pesci (gli sgombri, le alici, le aringhe e il pesce azzurro in genere), per le loro specifiche proprietà antinfiammatorie.