Fame, metabolismo e cibo bio
I benefici del cibo crudo sul peso e la salute

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I benefici del cibo crudo, le ragioni per cui abbiamo sempre fame e non riusciamo a dimagrire, la necessità di mangiare sano e naturale, la maggiore ricchezza del cibo bio… Sono alcuni dei temi che affrontiamo con il dottor Giuseppe Cocca, medico, omeopata, esperto di igienismo

Siamo partiti dal concetto di crudo per arrivare al concetto di pausa. I due argomenti, come vedremo, sono strettamente correlati. La parola chiave è “micronutrienti”: contenuti in larga parte nei vegetali crudi, decadono parzialmente in cottura o sono quasi assenti in alcuni tipi di cibi. E cosa succede se non li assumiamo? Il corpo li cerca, continuamente, e se non li trova manifesta la sensazione continua di fame, ingrassando. Nella seconda parte dell’intervista parleremo di come si dimagrisce naturalmente, certe volte solo leggendo Cucina Naturale: vi spieghiamo perché.

Sole, caldo, questa è la stagione in cui consumiamo più alimenti crudi, come frutta e verdura. Con il freddo si tende a mangiarne di meno. Ha senso questa distinzione tra stagioni calde/fredde? Mangiare crudo è sempre essenziale?

L’uomo preistorico ha scoperto, o meglio, è riuscito a controllare il fuoco 1 o 2 milioni di anni fa, quindi ha percorso un periodo molto ampio di crudismo al 100%. Oggi abbiamo perso la possibilità di gestire una dieta totalmente cruda, in parte per questioni di condizionamento. Certo, si possono affrontare intervalli di solo crudismo ma non lo consiglio mai per lunghi periodi. Per quanto riguarda le stagioni non c’è differenza tra freddo e caldo per mangiare crudo. A molte persone mangiare cibi freddi (a temperatura ambiente) in inverno crea disagio. Ma anche questa è solo un’abitudine. La nostra mente dà al cibo caldo un senso avvolgente, confortevole. E il condizionamento mentale diventa fisico.

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Il corpo quindi risponde ai messaggi della mente?

Sì. Se mentre mangi una pietanza pensi che ti farà male, ti farà sicuramente ancora più male. Il pensiero può migliorare o peggiorare il cibo che porti in tavola. Se prepari un alimento effettivamente salutare, sai che ti farà bene e lo migliorerai a livello d’assunzione. La mente non è assente dai processi digestivi. Banalmente se mentre mangi parli di qualcosa che ti innervosisce, non riuscirai a digerire bene.

Ogni alimento vegetale contiene, oltre a zuccheri e tutto ciò che apporta calorie, uno scrigno di micronutrienti, cioè vitamine e minerali. Questa micro-ricchezza preziosa la troviamo solo nella frutta e nella verdura cruda? Quanto rimane dopo la cottura e negli alimenti in scatola?

Racconto qualcosa che ho appena riletto su un libro di dietetica di metà 900. Il libro indica che la quantità dei macronutrienti (proteine, zuccheri, grassi) è effettiva solo se il contenuto di micronutrienti è sufficiente. Tutte le leggi della dietetica valgono solo se nell’ingrediente è presente una quantità adeguata di vitamine e minerali. Altrimenti proteine, zuccheri, grassi possono subire variazioni importanti a livello quantitativo. L’alimentazione attuale è povera di micronutrienti, primo perché mangiamo pochi cibi crudi e poi perché è diminuita la qualità del terreno e si fanno troppi trattamenti chimici alle piante. Questa ricchezza di micronutrienti, inoltre, si perde parzialmente con la cottura. Ecco un’altra storia curiosa. In uno studio di un autore italiano su Nostradamus, si evidenzia come questo personaggio cinquecentesco affermasse che quando raccogli l’insalata nel tuo orto e la tagli, nel momento in cui la metti nel piatto ha già perso la metà della sua energia vitale: come se perdesse la connessione con il terreno. Questo è il motivo per cui nel napoletano le insalate fino a qualche anno fa si vendevano solo con la “mamma”, cioè con tutta la radice attaccata con un po’ di terra. Come se la pianta ricevesse ancora dalla radice un po’ della sua energia vitale. Più l’alimento è manipolato più perde la vita, le vitamine e i minerali, e abbassa un po’ anche il tenore di proteine, grassi e zuccheri.

Gli alimenti biologici contengono più micronutrienti?

Tecnicamente sì, se parliamo di frutta e verdura, perché la qualità dell’alimento è legata alla qualità del terreno. Ma facciamo una differenza tra il prodotto fresco e trasformato. Quando è trasformato, se bio, può essere di qualità migliore per i suoi ingredienti e perché sono presenti meno inquinanti rispetto al prodotto convenzionale. Però è pur sempre trasformato quindi il contenuto di micronutrienti è intaccato.

Cosa succede all’uomo se non riesce ad assumere questi microelementi essenziali, cioè vitamine e minerali?

Il sistema non funziona. Noi per stare bene abbiamo bisogno di zuccheri, proteine e grassi (macronutrienti) ma per poterli utilizzare necessitiamo anche di vitamine e sali minerali. E la nostra dieta spesso ne è carente. La conseguenza è che ci sentiamo spesso stanchi e abbiamo sempre fame.

La senzazione di fame continua e l’ingrassamento sono quindi dovuti a una ricerca spasmodica di micronutrienti che mancano?

Sì. Uno dei motivi per cui abbiamo sempre fame è perché il corpo cerca vitamine e minerali. E spesso ne siamo carenti perché ci nutriamo quasi del tutto di cibi trasformati. Il cibo ipermanipolato ci piace di più, perché mangiare cibo non adatto a noi provoca una scarica di adrenalina in risposta. Chiudete gli occhi e pensate alla sensazione di mangiare una patata bollita. Adesso la sensazione di mangiarne una arrostita, ora fritta, ora pensate a chips salate. Dove sentite la sensazione più forte? Più ci allontaniamo dalla cucina naturale più mettiamo il sistema in allarme. Il corpo va alla ricerca di questa scarica adrenalinica, una specie di emozione positiva. Questo allarme lo viviamo come piacevole, come vedere un film d’azione o (a chi piace) d’orrore. Per assumere i micronutrienti non serve cambiare del tutto modello alimentare, cosa molto difficile da realizzare, basta cambiare la sequenza del pasto. Prima sempre il crudo e poi il cucinato.

Torniamo al tema del mese: l’acqua. Con un’alimentazione in buona percentuale crudista è sempre necessario bere i famosi due litri d’acqua al giorno?

Non è necessario: teniamo presente che i cibi crudi apportano una quantità d’acqua maggiore che va tolta dal computo dei fatidici due litri giornalieri.

In estate mangiamo molti cibi crudi ma spesso in pinzimonio, in insalata, quindi conditi e anche salati. Il bisogno d’acqua potrebbe quindi aumentare?

Con un’alimentazione convenzionale potremmo non avere la regolazione della sete, per questo c’è la pseudo-regola dei due litri, mentre mangiando naturale ci autoregoliamo. In ogni caso il sale si sposa poco con i carboidrati. Se mangi pochi carboidrati il sale non dà generalmente problemi.

Dottor Cocca, nei suoi scritti ipotizza due ruoli dei grassi presenti nel corpo. Parla di grassi che fungono da riserva energetica e grassi discarica. Ci può spiegare meglio?

Ognuno di noi ha fisiologicamente un grasso prestabilito che è la nostra batteria interna. Una volta che si è riempita dovremmo smettere di mangiare, come uno smartphone che si carica al 100% e poi smette di caricarsi. Gli animali in natura, una volta che hanno ricaricato la batteria, smettono di mangiare, non possono ingrassare, si fermano. Hanno lo stop istintivo solo se il cibo è naturale. Secondo la mia visione e le mie ricerche noi abbiamo due tipi di grasso. Un grasso energetico e un grasso discarica, da me definito in questo modo, che in realtà è il grasso viscerale, quello intra-addominale e quello che avvolge gli organi. Il grasso energetico è la nostra batteria, la riserva d’energia. Il grasso discarica ha tutt’altra funzione, e non riusciremo mai a utilizzarlo come fonte energetica, neanche in emergenza. È un grasso adibito all’isolamento di tutto ciò che non serve. In sostanza incorpora tossine, farmaci, esempio il DDT (che infatti è stato trovato nel grasso durante esami autoptici). Incapsula tutto quello che il corpo non riesce a gestire rendendolo in questo modo inerte; il corpo lascia lì queste capsule come se fosse una specie di discarica, appunto, in attesa che si faccia una disintossicazione per eliminarlo. In attesa che si faccia autofagia.

Il grasso in eccesso e quello viscerale quindi si riduce e si elimina con l’autofagia?

Sì. Ne ha parlato nel 2016 il premio Nobel Yoshinori Ohsumi, che ha riconosciuto questo meccanismo fondamentale per la sopravvivenza delle cellule. L’autofagia è il processo con il quale le cellule cannibalizzano dei componenti inutilizzati ed eliminano gli scarti. Il corpo fa sostanzialmente tre cose: mangia, digerisce e mette da parte (stoccaggio). Poi inizia un processo di autofagia che significa MANUTENZIONE INTERNA.
Se io fornisco all’organismo la capacità di fare la manutenzione interna riesco a INTACCARE il grasso discarica.

Come possiamo innescare e favorire questa manutenzione interna?

Parlo prima dei due modi in cui non è possibile fare manutenzione interna. Il primo è mangiare troppe volte al giorno. Questo perché significa essere sempre in digestione. Se sei in digestione e stoccaggio non puoi essere in autofagia. Altro fattore che esclude la manutenzione interna è il nervosismo. Puoi innescare il processo di autofagia solo se non sei in digestione e sei tranquillo. Se sei agitato, adrenalinico o ansioso il corpo indirizza le sue energie verso l’esterno (attivazione del sistema simpatico) e non può occuparsi dell’interno (sistema parasimpatico). Il nostro corpo fa manutenzione solo quando è fermo. Durante l’autofagia il corpo prende cellule vecchie e tessuti malati usurati, li metabolizza e quello che riesce a riutilizzare lo riutilizza, il resto lo elimina. Se sei a digiuno (non stai mangiando) utilizzi l’energia per fare manutenzione interna. Se stai lavorando in condizioni tranquille utilizzerai un po’ d’energia per il lavoro e un po’ per l’autofagia. Lo stress non ti concede di fare manutenzione e quindi accumuli.

Se ci alimentiamo in modo naturale, incorporando meno tossine e additivi possibili, i grassi discarica non si formeranno più e potremmo così dimagrire senza fare diete?

Più o meno sì, a seconda di quanto riusciamo a controllare lo stress e l’assunzione di altri inquinanti, che non provengono solo dal cibo.

Noi di Cucina Naturale ci occupiamo di confezionare ricette più “pulite” possibili ma allo stesso tempo sazianti anche per occhi e gola. Ci occupiamo quindi di proporre una cucina sana e un’alimentazione che piaccia al nostro corpo, perché il cervello spesso devia la strada…

Sì è vero, spesso lo fa. Mangiamo per tre motivi. Il primo è il condizionamento cellulare che significa soddisfare i bisogni delle cellule. Questo si risolve con un cibo ricco di micronutrienti. Il secondo è il condizionamento emotivo, cioè cerchiamo di soddisfare le nostre esigenze emotive, in base a ciò che ci piace, a dove siamo nati, ai ricordi d’infanzia. E, come ultimo, abbiamo il condizionamento logico, cioè cosa ci fa bene e cosa ci fa male. L’integrazione di queste tre esigenze crea il nostro modello alimentare.

Concludiamo l’intervista con una riflessione sulla stagione estiva, che dovrebbe significare PAUSA mentale, necessaria perché il nostro corpo, vessato dallo stress di tanti mesi, possa auto curarsi e riprendersi. Qual è la pausa migliore per il corpo? 

La pausa dovrebbe esserci tutti i giorni. Ogni giorno dovremmo dare tempo al corpo per la manutenzione interna. In estate spesso dimagriamo, non perché mangiamo di meno ma perché l’assenza di stress quotidiano ci permette di avviare stati lunghi di autofagia. La siesta del popolo messicano o il riposo del contadino dopo pranzo non è pigrizia o indolenza. La pausa NON è perdere tempo. È un modo per rispettare le esigenze dell’organismo.

Giuseppe Cocca, medico, omeopata, agopuntore, esperto di igienismo e crudismo.

www.giuseppecocca.it

 

I benefici del cibo crudo sul peso e la salute - Ultima modifica: 2025-06-30T08:00:56+02:00 da Chiara Fumagalli

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