Alimenti contro l'invecchiamento
Cibi colorati, elisir di lunga vita

Foto di Roberta Rossi Brunori

Scopriamo come grazie a un’alimentazione sana si riesca a dialogare con il proprio DNA, aiutandolo a rallentare l’invecchiamento e a inibire l’insorgere di molte malattie

Il DNA si lascia volentieri suggestionare dal tipo di alimenti con i quali scegliamo di nutrirci, facendo esprimere (o meno) i geni a favore della nostra salute, secondo un meccanismo chiamato epigenoma. Ciò è possibile perché il DNA si comporta come un insieme di strumenti musicali e a scegliere quale sinfonia verrà eseguita è appunto l’epigenoma, una sorta di direttore d’orchestra che può venire influenzato da un buon pasto, tanto che alcune molecole contenute nei cibi lo convincono a imbavagliare i geni della vecchiaia, i cosiddetti gerontogeni, e a fare lavorare di più quelli della buona salute e della longevità. Se sembra strano che un acino d’uva possa persuadere il DNA a mantenerci in salute, va ricordato che la nutrigenomica, ossia la disciplina che studia l’interazione tra cibo e DNA, è considerata una delle vie più sicure da percorrere per prevenire l’insorgere di vari tipi di patologie. Ecco apparire in scena quegli alimenti che, se utilizzati spesso e in buone quantità, possono regalarci la possibilità di vivere bene e a lungo. Apriamo dunque le porte - del frigorifero ovviamente, alle antocianine del radicchio e delle arance rosse; alla fisetina delle mele e delle fragole; alla capsaicina del peperoncino; alla quercetina contenuta in asparagi, cioccolato fondente e capperi; al resveratrolo dell’uva; all’epigallocatechingallato del tè e alla curcumina della curcuma. Il cibo spazzatura, al contrario, è pieno di sostanze che attivano i gerontogeni, geni che farebbero meglio a rimanere assopiti.

Cibo e DNA in numeri

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25.000: sono i geni che compongono il genoma umano. A gestire questa enorme mole di codici è l’epigenoma, ossia l’insieme di reazioni chimiche che possono fare esprimere o meno i geni, il quale viene influenzato anche dall’alimentazione.

30%: è l’aumento della vita dei topi ai quali è stata soppressa l’espressione di un solo gerontogene. Questi geni vengono stimolati sia quando mangiamo cibi poco sani, i cui metaboliti danneggiano le cellule, sia quando facciamo pasti troppo abbondanti.

92 mg: sono i milligrammi di cianidina, un polifenolo, in 100 g di radicchio rosso. Questo antiossidante è responsabile del colore violaceo. Oltre a silenziare i geni dell’invecchiamento, esercita un effetto protettivo su cuore e vasi sanguigni.

Ecco una ricetta in cui le mele regalano fibre che nutrono la flora intestinale, le nocciole sono una buona fonte di fitosteroli, il radicchio rosso un buon antinfiammatorio.

Cibi colorati, elisir di lunga vita - Ultima modifica: 2019-09-30T11:01:13+02:00 da Redazione

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