Rinite allergica
Allergie di primavera: strategie anti starnuto


Molto si può fare anche a tavola per ridurre i sintomi delle allergie ai pollini. E se questo non bastasse ci sono piante e integratori utili per prevenire e non solo

Naso chiuso, prurito e arrossamento agli occhi, starnuti, congestione e mal di testa: questi, in breve, i sintomi della rinite allergica stagionale. Gli agenti scatenanti sono i cosiddetti allergeni: polline di erbe, fiori o piante. Ma questi sono gli stessi sintomi che presenta anche chi è allergico agli acari o al pelo di alcuni animali. 

Tutta colpa dell’istamina, una sostanza che viene liberata nel sangue in grande quantità in risposta a un allergene a cui l’organismo risulta sensibile e che innesca una reazione immunitaria e infiammatoria in tutto il corpo. Ed è sempre l’istamina liberata che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e quindi un maggior afflusso di sangue (congestione nasale e arrossamento agli occhi) e l’aumento della produzione di muco nel naso e nei bronchi (rinorrea e lacrimazione accentuata). Gli starnuti rappresentano un meccanismo di difesa attuato dall’organismo per allontanare il corpo estraneo, polline o acaro che sia. Nella pelle intorno al naso l’istamina accumulata provoca prurito e arrossamento. Che fare allora?

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Cibi da limitare

C’è un legame stretto tra allergie, infiammazione e cibo. Vediamo indicativamente cosa togliere e cosa mettere nel piatto durante la fase acuta della reazione allergica.

Prima cosa, è necessario ridurre i cibi che contengono dosi abbondanti di istamina, in particolare gli alimenti fermentati e stagionati. No quindi a birra, vino rosso, aceto di vino, ketchup, alcol, champagne, crauti, insaccati, formaggi, carne conservata in scatola, fragole, pomodori, melanzane, crostacei, albume, frutta secca, cioccolato, solo per citare quelli più “istaminici”. Vanno, inoltre, moderati gli alimenti cosiddetti acidificanti e altamente infiammatori come carni rosse, latte e derivati, perché diminuiscono il pH dell’organismo e aumentano la produzione di muco. Spesso, chi soffre di allergie ai pollini (o inalanti in genere) manifesta anche sintomi allergici, come prurito alla lingua, pizzicore e gonfiore della bocca, ad alcuni alimenti. Si chiamano allergie crociate. Un allergologo è necessario per confermare questi sospetti, ma se avvertite sintomi strani mangiando un particolare alimento eliminatelo temporaneamente dalla dieta e consultate subito un medico. 

Abbondate con…

Quando siete nel pieno della sintomatologia allergica, alcuni alimenti possono invece aiutare ad attenuare l’incendio infiammatorio. Tra questi ci sono sicuramente i cibi alcalinizzanti: verdura, frutta ed erbe aromatiche, ricche di polifenoli antiossidanti, legumi e cereali integrali. In particolare cibi gialli, come mele, pere, cipolle, uva, camomilla, e anche il tè verde sono ricchi di flavonoidi come la quercitina che ha azione antinfiammatoria. Anche gli alimenti contenenti vitamina C sono utili perché questa controlla la produzione di istamina. Un’altra categoria di cibi da non far mancare è quella contenente acidi grassi della seria omega 3, come sgombro, salmone, trota selvatica, sardine, aringhe, alici, semi di lino, avocado, noci. Le spezie piccanti, come il peperoncino, aiutano a decongestionare il naso. Grattugiate un poco di zenzero fresco o aggiungete il peperoncino o la curcuma nelle zuppe, sul pesce e anche nelle tisane. Vi darà sollievo. E, per finire, aiutate l’intestino con yogurt ricchi di probiotici  e alimenti fermentati in genere. 

Dalla fitoterapia

Il rimedio d’elezione per la rinite allergica è il gemmoderivato di ribes nero (si usano le gemme della pianta) disponibile in forma di macerato glicerico (Ribes nigrum) ad azione antinfiammatoria e cortisonico simile. È indicato anche per asma, orticaria e sindromi influenzali. Si inizia ad assumere in questa stagione e si continua per tutto il periodo dei pollini: 50 gocce in poca acqua, 2-3 volte al giorno al mattino e nel primo pomeriggio o in un’unica somministrazione al mattino prima di colazione. Un’altra pianta molto efficace è il cumino nero (Nigella sativa) definita l’antistaminico vegetale. Si usa la tintura madre preparata dai semi il cui principio attivo è il nigellone. 20-30 gocce, 3 volte al dì, lontano dai pasti.

Vitamine e minerali

La vitamina C ha un effetto antistaminico e antiallergico, oltre che antiossidante e in grado quindi di neutralizzante i radicali liberi che innescano l’infiammazione. Per una buona funzionalità del sistema immunitario, tra i sali minerali scegliete il manganese e lo zinco. In commercio si trovano in forma di capsule e compresse. Se ne consiglia l’assunzione a stomaco vuoto per evitare interazioni con il cibo. Dove si trovano? La vitamina C si trova naturalmente in lattuga, cavolo, crescione, peperoncino rosso, cavolo verde, peperoni, broccoli, kiwi, arance, limoni, spinaci. Il manganese è abbondante in noci pecan, mandorle, orzo, grano saraceno, segale, grano integrale. Lo zinco si trova in ostriche, aringhe, semi di zucca, noci, piselli, arachidi.

Mangiate i cibi giusti

Vi segnaliamo un libro: La dieta antiallergica scritto da Marcello Mandatori, medico ed esperto in nutrizione. Questo volume illustra il legame che c'è tra allergie, anche respiratorie, e il cibo, con in più tanti menu e ricette ad hoc per tutte le stagioni.

 

Allergie di primavera: strategie anti starnuto - Ultima modifica: 2023-04-10T07:39:56+02:00 da Redazione

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