Novità dalla ricerca
Alla glicemia alta non piace la cannella

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Secondo una nuova ricerca USA, l’integrazione di pochi grammi di cannella al giorno è risultata efficace – già dopo qualche settimana – per ridurre la glicemia in chi è a rischio di diventare diabetico. Una nuova conferma delle qualità salutistiche di questa spezia, tanto comune quanto preziosa

Cannella: una spezia talmente speciale che anche se fosse priva di qualità nutrizionali la ameremmo lo stesso. Invece sono anni che la ricerca scientifica ha evidenziato varie proprietà, da quelle antinfiammatorie, antibatteriche e antiossidanti, fino a un’azione protettiva nei confronti dei grassi nel sangue, di alcune forme di demenza e del diabete.

E proprio la sua azione sulla glicemia desta grande interesse, vista l’alta percentuale di persone che nel mondo “combattono” con gli zuccheri nel sangue: si prevede che nel mondo il numero di pazienti diabetici raggiungerà i 600 milioni entro il 2035. Però una cosa è scoprire le azioni di una sostanza in laboratorio, un’altra verificarne gli effetti terapeutici sulle persone e individuare i dosaggi corretti.

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Ecco perché spesso la ricerca sull’azione ipoglicemizzante della cannella ha dato esiti diversi. Tuttavia, l’anno scorso è stata pubblicata su Diabetology & Metabolic Syndrome una metanalisi che analizzando svariati studi clinici ha concluso che la cannella può essere utilizzata come antidiabetico e come trattamento aggiuntivo per controllare i livelli glicemici delle persone affette da diabete di tipo 2 oppure dalla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), un disturbo ormonale che aumenta il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2.

Uno strumento efficace per il prediabete?

Con il termine generico di prediabete si intende una condizione nella quale i tassi di glicemia nel sangue sono più alti di quanto dovrebbero ma non raggiungono quelli del diabete (poi esistono delle terminologie cliniche e diagnostiche più precise che sono l’alterata glicemia a digiuno e la ridotta tolleranza al glucosio). I sintomi possono anche essere assenti – dipende molto dalla costituzione individuale - e si può scoprire casualmente facendo le normali analisi del sangue. Generalmente le manifestazioni di una glicemia un po’ fuori controllo sono un senso di stanchezza e sonnolenza, minzione frequente, visione offuscata o mente annebbiata. La buona notizia è che il prediabete non è affatto una sentenza e che grazie a qualche modifica della dieta e dello stile di vita – ad esempio, mangiando sano, correggendo il sovrappeso e aumentando l’attività fisica - si può riuscire e rientrare nei valori di normalità oppure a non peggiorare.

Ed è proprio a un gruppo di persone con prediabete e con qualche chilo di troppo che si sono rivolti gli autori di questa nuova ricerca appena pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition. Il team di ricercatori, provenienti da università californiane, per la loro sperimentazione di 10 settimane ha reclutato 18 persone con sovrappeso o obesità e tutte con il prediabete. Per le due settimane precedenti all’inizio della somministrazione di cannella, ai volontari è stato chiesto di seguire una dieta a basso contenuto di polifenoli e fibre, e poi di evitare qualsiasi alimento contenente questa spezia. Quindi i volontari sono stati assegnati in maniera casuale a due gruppi: ovvero il gruppo di intervento con la cannella e il gruppo di controllo con il placebo. Ogni partecipante doveva assumere due capsule al giorno, una a colazione e una cena, per quattro settimane. Ovviamente le capsule assegnate ai due gruppi erano esternamente identiche: con la differenza che una conteneva cannella e l’altra maltodestrina. Né i partecipanti né i ricercatori sapevano chi stava ricevendo la cannella e chi il placebo (si tratta di uno studio crossover, controllato, randomizzato e in doppio cieco).

La dose giornaliera totale di cannella somministrata è stata di quattro grammi. Dopo le prime quattro settimane, i gruppi hanno effettuato una fase di pausa (“washout”) di due settimane senza assumere capsule, quindi i gruppi si sono invertiti ed è ripresa la somministrazione di cannella e placebo per le ultime quattro settimane.

Un test continuo

Va detto che durante l’arco dell’esperimento, le variazioni della glicemia nei volontari sono state misurate con il monitoraggio continuo del glucosio (CGM), che tiene traccia in modo continuo dei livelli di glucosio, con intervalli di alcuni minuti, grazie a un piccolo sensore applicato sull'addome o sul braccio. Di conseguenza il totale delle misurazioni effettuate è davvero elevatissimo: oltre sessantaseimila. Mentre il test orale di tolleranza al glucosio è stato eseguito per quattro volte dopo l’ingestione di cannella o del placebo per valutare gli effetti acuti sia all’inizio che alla fine di ciascuna fase di intervento di quattro settimane.

Infine, le valutazioni sugli eventuali effetti all’apparato digerente sono state registrate quotidianamente. A questo proposito va detto che nei due gruppi non sono state riscontrate differenze nei sintomi digestivi. Che invece si sono registrate nel caso della glicemia. Sintetizzando un paio di risultati statisticamente rilevanti, rispetto al placebo le concentrazioni di glucosio nelle 24 ore erano più basse quando veniva somministrata la cannella. Inoltre con la cannella si sono prodotti dei picchi di glucosio più bassi rispetto al placebo. Un insieme di dati che ha portato gli autori ha concludere che la cannella, sotto forma di un integratore ampiamente disponibile e a basso costo, può contribuire a un migliore controllo del glucosio se aggiunta alla dieta nelle persone che soffrono di prediabete associato all’obesità. Come sempre, va ricordato che, sebbene abbia ottenuto dei risultati molto promettenti, si tratta di uno studio con un numero limitato di persone.

Alla glicemia alta non piace la cannella - Ultima modifica: 2024-02-19T08:00:07+01:00 da Barbara Asprea

3 Commenti

  1. Io sono diabetica ho 73anni ce l’ho da 10 anni lo tengo detto controllo e sapendo della cannella ogni mattina metto mezzo cucchiaino nel latte , .perché non esistono pillole come la curcuma ? Così si potrebbe prenderne di più ….grazie

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