Queste uova sono italiane? È scritto sul guscio


Non tutti lo sanno, ma da alcuni anni sul guscio di tutte le uova in vendita, anche quelle sfuse, devono essere riportate obbligatoriamente alcune indicazioni utili per verificarne l’origine in caso di controllo da parte delle autorità pubbliche. La chiave di questo codice è però utile a tutti per verificare diverse interessanti caratteristiche, alcune delle quali sono comunque riportate in etichetta

Non tutti lo sanno, ma da alcuni anni sul guscio di tutte le uova in vendita, anche quelle sfuse, devono essere riportate obbligatoriamente alcune indicazioni utili per verificarne l’origine in caso di controllo da parte delle autorità pubbliche. La chiave di questo codice è però utile a tutti per verificare diverse interessanti caratteristiche, alcune delle quali sono comunque riportate in etichetta.

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La prima cifra è il codice che distingue i diversi tipi di allevamento:

0 = biologico
1 = all'aperto
2 = a terra
3 = in gabbia

Subito dopo c’è la sigla del paese produttore: le lettere IT indicano l’origine nazionale.Seguono poi altri codici che identificano la provincia d’origine e l’allevamento.

Un esempio

2 IT 005 FE 036

dove:

2: individua il metodo di allevamento delle galline ovaiole (in questo caso a terra);
IT: Italia, ovvero nell'esempio, lo Stato di produzione;
005: Codice del Comune di ubicazione del produttore;
FE: sigla della provincia di ubicazione del produttore (Ferrara in questo caso);
036: codice identificativo del singolo allevamento di produzione.

Sono in molti, in questo momento, a fare attenzione all’origine geografica delle uova, ma si può fare di più. Si possono scegliere uova biologiche. Nella produzione bio il mangime dato alle ovaiole è ben definito per legge ed è composto da granaglie certificate bio: non è possibile, quindi, che contengano scarti di lavorazione contenenti sostanze tossiche come la diossina, che poi si ritroverebbero nelle uova, come sta succedendo in questi giorni in Germania. Ecco qui di seguito un approfondimento sull’allevamento biologico delle ovaiole.

1 Quali sono i principi fondamentali dell’allevamento bio delle galline ovaiole?

Innanzitutto il divieto di allevamento in batteria: gli animali hanno a disposizione spazi e ricoveri adeguati. Andando nel particolare, l’illuminazione all’interno dell’allevamento deve essere naturale, con un minimo di 8 ore di buio per il riposo degli animali. Per quanto riguarda gli spazi, sono regolamentati sia quelli interni sia quelli esterni, con un limite di 6 galline per metro quadrato al chiuso e 4 metri quadrati a disposizione all’aperto per ogni gallina. Il numero massimo di animali che possono essere ospitati all’interno della struttura è 3000 ovaiole: un numero definito anche considerando le caratteristiche “sociali” di questi volatili. Fondamentale anche l’alimentazione delle ovaiole: deve essere tutta certificata biologica, con soglie di sbarramento per la presenza di Ogm (<0,09%) e tolleranza zero per altre componenti, come insetticidi, metalli pesanti, coloranti sintetici e sostanze chimiche in genere.

2 Come sono garantite la salute e l’igiene degli animali?

Le vaccinazioni consentite sono effettuate solo sul pulcino, non sull’animale adulto. La prevenzione è attuata attraverso la somministrazione di integratori vitaminici in particolari periodi dell’anno, ad esempio durante il cambio di stagione. In tema d’igiene, oltre alla normale pulizia delle lettiere e dell’ambiente, si attua il “vuoto sanitario”: alla fine di un ciclo produttivo,  l’allevamento viene ripulito e lasciato senza animali per circa 45 giorni, così da annullare l’eventuale presenza di parassiti. Oltre alle comuni razze di ovaiole, la ricerca nel campo del biologico sta cercando d’individuare una razza rustica che sia maggiormente predisposta alla vita all’aperto.

3 Come si compone il mangime delle galline ovaiole bio?

La formula base comprende mais, girasole, grano, soia, tutti certificati biologici. Inoltre, mentre nel convenzionale esiste la possibilità di integrare il mangime con additivi che accentuano la colorazione del tuorlo, nel biologico questo non è permesso.

4 C’è differenza tra un uovo bio e uno convenzionale?

Dipende. Se in un allevamento convenzionale la qualità del mangime è ottima, la cura degli ambienti e il benessere dell’animale sono alti, allora le caratteristiche nutrizionali dell’uovo che ne deriva saranno molto simili a quelle dell’uovo proveniente dall’allevamento bio. Le cose cambiano quando le uova provengono da galline allevate in batteria: secondo autorevoli studi scientifici riportati dalla Lav (Lega antivivisezione), risulta infatti che le uova da allevamento bio o all’aperto sono più ricche di omega 3, vitamine A, E, D, B12, betacarotene, acido folico e più povere di colesterolo rispetto a quelle delle galline cresciute in batteria.

Queste uova sono italiane? È scritto sul guscio - Ultima modifica: 2011-01-19T00:00:00+01:00 da Redazione

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