AIAB propone il suo decalogo ai futuri governanti


Sono i punti che l’Associazione italiana per l'agricoltura biologicai ritiene imprescindibili per un programma di governo che garantisca davvero una prospettiva di sostenibilità ecologica, legalità, salute pubblica, sviluppo e coesione sociale

Occupazione, reddito, ambiente, giustizia sociale, legalità, gestione del territorio, clima, salute pubblica. Sono solo alcuni dei temi di prim’ordine che la politica - si legge in un comunicato stampa - deve affrontare e che sono strettamente legati alla scelta del modello produttivo. Eppure nell’attuale campagna elettorale non si sente mai parlare di agricoltura. Così AIAB presenta alla politica 11 punti imprescindibili per un programma di governo che, a partire dalla prossima legislatura, garantisca davvero una prospettiva di sostenibilità ecologica, legalità, salute pubblica, sviluppo e coesione sociale.

  1. Interventi legislativi nel quadro della Legge di Stabilità per portare il biologico al 25% di Superficie Agricola Utilizzata al 2023 anche per contribuire agli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici.
  2. ‘Piano Sementiero Nazionale’ per l’agricoltura biologica per offrire scelte varietali adeguate ed esaltare la biodiversità coltivata.
  3. Sistema di controllo e di vigilanza pubblica rafforzati su tutto il comparto, a supporto della credibilità del settore e a garanzia di consumatori e operatori.
  4. Strumenti legislativi e finanziari, compresi i PSR, per conseguire l’obiettivo del 100% di agricoltura biologica nelle aree Natura 2000 e nelle aree parco nazionali e regionali.
  5. Sostegno alla ricerca per l’agricoltura biologica e biodinamica, con aumento significativo dell’erogazione che deve provenire dal prelievo del 2% sulla vendita dei pesticidi.
  6. Leggi specifiche per l’Agricoltura sociale e i Biodistretti a sostegno del welfare e dello sviluppo dei territori.
  7. Risoluzione definitiva della questione AGEA per garantire il sostegno previsto dalla PAC e dai PSR in tempi certi, svincolando le aziende dalla morsa delle banche e ritornando alla trasparenza degli atti.
  8. Lotta al consumo di suolo e promozione dell’occupazione giovanile in agricoltura sulle terre pubbliche. Queste devono essere concesse in affitto e non vendute.
  9. Lotta al caporalato e garanzia del rispetto della legalità in agricoltura attraverso l’esclusione dai premi PAC e PSR delle aziende implicate nello sfruttamento della manodopera nonché la restituzione del denaro pubblico
  10. Eliminazione del glifosate dai disciplinari di agricoltura integrata, gestione del verde pubblico con i metodi biologici, controlli capillari sulle acque
  11. Risoluzione definitiva del problema dei danni causati dall’espansione incontrollata dei selvatici.

L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) auspica dunque un quadro politico e istituzionale capace di lungimiranza nelle scelte, sui fronti della pace, del rispetto ambientale, dei diritti civili e sociali e della qualità e salubrità dei sistemi produttivi, a partire da quello agroalimentare.“In questa campagna elettorale – dice il presidente di AIAB Vincenzo Vizioli – chiediamo sugli 11 punti un impegno tangibile e verificabile e ci proponiamo come diretti interlocutori. Chi sottoscrive può identificare i temi che condivide e su cui ritiene di potersi impegnare nella sua attività di parlamentare e di governo.

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Leggi gli 11 punti spiegati in modo più approfondito

 

 

AIAB propone il suo decalogo ai futuri governanti - Ultima modifica: 2018-02-19T18:55:17+01:00 da Franco Travaglini

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