Gatti in casa
Una gita fuori porta: e Micio resta a casa da solo?

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Arriva la primavera, le giornate si allungano e le temperature si fanno più miti: tempo di uscite fuori porta, di gite… ma come si fa se a casa con noi vive anche un gatto? Per quanto tempo è possibile lasciarlo da solo, senza che soffra?

Un vecchio adagio dice che il gatto si affeziona alla casa e non ai proprietari: niente di più sbagliato, questo piccolo felino instaura con noi un rapporto di affetto e a volte anche di dipendenza, per cui se si decide di fare una gita di qualche giorno e non è possibile portarlo con sé, è meglio allestire la casa in modo che non patisca troppo e non faccia danni.

Innanzitutto, quanto tempo può restare da solo un gatto in appartamento? A questo proposito, è bene considerare due aspetti: l’età del gatto e il fatto che sia abituato o meno a restare da solo.

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Infatti sarà possibile lasciare da solo un gatto adulto, non ovviamente un gattino di poche settimane! Inoltre, se il nostro gatto è abituato ad avere sempre la presenza di qualcuno a casa, è meglio abituarlo gradualmente al distacco, in più giorni, lasciandolo da solo per qualche ora e poi aumentando questo periodo.

In ogni caso, meglio non protrarre l’assenza per più di due giorni, tempo sufficiente per un week end fuori porta; se si programmano uscite più lunghe, bisogna pensare a un/a cat sitter che si occupi del gatto durante la nostra assenza (è bene però che il gatto conosca la persona che si occuperà di lui) o, in alternativa, si può considerare una pensione per animali.

Ma tornando alla nostra breve uscita primaverile, cosa dobbiamo fare per lasciare a Micio le risorse necessarie per vivere e per rimanere sereno anche in nostra assenza?

Innanzitutto, bisogna accertarsi di rendere la casa sicura: chiudendo finestre, accessi all’esterno, le porte delle stanze in cui potrebbero esserci dei pericoli per il gatto, e riponendo gli oggetti che, cadendo, potrebbero ferire l’animale.

È quindi fondamentale garantire l’accesso a cibo e acqua

Per il cibo, è possibile utilizzare distributori automatici di crocchette: ne esistono di diversi tipi, che di base si distinguono in meccanici ed elettronici. I primi funzionano meccanicamente: man mano che il gatto svuota la ciotola, dal dispenser fuoriesce nuovo cibo. Sono in genere economici, ma non consentono di definire precisamente quanto mangia il gatto, e se il nostro amico ha qualche problema di salute (come obesità, diabete, ecc), questo può essere un problema.

I distributori elettronici sono più costosi, ma a seconda dei modelli consentono diverse funzioni: erogare il cibo a orari e quantità definiti, garantire un pasto a più gatti contemporaneamente, registrare la voce del proprietario in modo da lasciare messaggi al gatto, ecc. Alcuni modelli, grazie ad apposite app, possono essere programmati da remoto per adeguare la quantità di cibo in base a quella consumata, interagire vocalmente con il gatto, vedere cosa fa tramite una telecamera ecc...

Importante è il volume del serbatoio delle crocchette, dato che nessuno, in nostra assenza, potrà rifornirlo, meglio assicurarsi che abbia una capienza sufficiente.

Per quanto riguarda l’acqua, l’ideale sono le fontanelle per gatti, in cui l’acqua rimane in movimento, cosa molto apprezzata dai mici, perché così è sempre fresca. Gli accorgimenti in questo caso sono di prestare attenzione all’alimentazione della fontana: meglio una presa elettrica sollevata da terra in modo che eventuali fuoriuscite di acqua non possano comunque far danno, e attenzione al cavo della fontana, che non sia danneggiato.

Esistono anche fontanelle a batterie, che per un paio di giorni sono sufficienti.

Anche l’igiene è molto importante: dal momento che non sarà possibile cambiare la sabbia del gatto finché si è via, bisognerebbe approntare più sabbiere, così che il felino abbia a disposizione più possibilità per effettuare i suoi bisogni, ed evitare così il rischio che, disgustato dalla sabbia sporca, scelga un divano o un letto per espletare le sue funzioni. La disposizione di nuove lettiere andrebbe comunque fatta qualche giorno prima della partenza, in modo che il gatto si abitui alla novità.

Anche in questo caso la tecnologia può dare una mano: sono state infatti sviluppate lettiere per gatti automatiche autopulenti – ne esistono più modelli diversi per dimensioni e prezzo – che possono essere molto utili quando si è via.

Non bisogna poi dimenticare che il gatto, sebbene dorma per circa 16 ore al giorno, ha bisogno di svago, tanto più quando noi siamo assenti.

Prima della partenza quindi meglio attrezzare una stanza, disponendo trespoli con più ripiani, tiragraffi, tunnel, giochi interattivi e anche giochi intelligenti per la ricerca di cibo, per tener occupato il gatto in attesa del nostro rientro.

Un’ulteriore precauzione, per rendere l’ambiente domestico meno stressante in nostra assenza, è quella di utilizzare un diffusore di feromoni felini: queste sostanze contribuiscono a mantenere l’equilibrio emotivo del gatto e lo mantengono sereno anche in nostra assenza, pronto comunque a farci le feste non appena saremo di ritorno dalla gita!

Con la collaborazione di:

 

Una gita fuori porta: e Micio resta a casa da solo? - Ultima modifica: 2022-03-31T08:31:15+02:00 da Sabina Tavolieri

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