Il cane è stato il primo animale addomesticato - circa 100 mila anni fa - e coinvolto dall’uomo in una vasta serie d’attività che avevano una cosa in comune: la comunicazione. Ma come si può instaurare un legame con qualcuno che non parla e non può spiegare come si sente? Come riesce il cane a farlo con noi? Per spiegarlo i ricercatori si sono rivolti alla psicologia infantile, dove si hanno le stesse difficoltà nel comprendere che cosa provano e sentono i neonati che non sanno ancora parlare e farsi capire. A questa età si crea una grande sintonia tra madre e figlio. Quest’intesa è definita sincronia sociale ed è simile a ciò che si realizza tra il cane e il suo amico umano attraverso una sincronizzazione di sguardi e contatto fisico che dà vita a una vera e propria sintonia emotiva animale-uomo.
Mi è sembrato di sentire “pappa”!
“Ok la sintonia di sguardi, ma il mio cane sembra capire tutto quello che dico!”. Ebbene, studi etologici confermano che non solo il cane sa riconoscere i suoni, ma anche le parole e la loro intonazione quando parliamo con lui, e non solo vocaboli come “andiamo”, “vieni”, “seduto”, “pappa”, ma molte altre parole e addirittura intere frasi. Queste abilità sono migliori nei cani che vivono a stretto contatto con le persone, ma sembrano esserci anche alcune razze più portate di altre che arrivano a interpretare correttamente fino a oltre 200 vocaboli. I più predisposti (come alcuni di noi) alle “lingue straniere” sono i cani da pastore e da compagnia, tra cui: Australian Shepherd Dog, Border Collie, Welsh Corgi, Shetland Sheepdog, Bichon Frisé, Cavalier King Charles Spaniel, Chihuahua e Barboncino.
Un aiuto dall’intelligenza artificiale
Nuove porte verso la comprensione del linguaggio canino si stanno aprendo. Di recente, infatti, modelli d’intelligenza artificiale (IA) originariamente addestrati sul linguaggio umano, ad esempio per identificare parole dette o riconoscere l’individuo che parla, sono stati applicati alla comunicazione animale per interpretare l’abbaiare dei cani. In questo caso l’IA non solo è riuscita a riconoscere il cane, identificarne la razza e il genere (maschio o femmina), ma anche il tipo di situazione in cui l’animale aveva abbaiato (per gioia o per irritazione) e con una precisione fino al 70%. Un passo avanti verso un traduttore simultaneo canino-umano? Ho idea che ne sentiremo delle belle!