Lo coltivo da me
Senza ghirlande che Natale è?

ghirlande
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Per preparare delle splendide ghirlande e rendere ancora più belle porte, finestre e tavola natalizia, potete ispirarvi a questi 3 esempi attualissimi della floral designer Odessa Chiaravalli che ci spiega anche come realizzarle

Le ghirlande arrivano dal Nord Europa e già gli antichi druidi le usavano complete di candele per scacciare le tenebre e la mala sorte nel periodo più buio dell’anno. Negli ultimi anni sono diventate una presenza fissa anche in Italia e ad ogni stagione si rinnovano incorporando nuovi materiali e nuove sfumature. “Quest’anno la funzione porta fortuna delle ghirlande è davvero necessaria. E la gente se ne è accorta, visto che sono veramente richiestissime. Piuttosto che attaccare le ghirlande alla porta o alla finestra però, molti le vogliono appoggiare su un tavolo o appendere al soffitto in orizzontale”, spiega la floral designer Odessa Chiaravalli. “Questo è anche l’anno dei fiori secchi, una tendenza iniziata nel 2019 che negli ultimi mesi è davvero esplosa. Piacciono i petali aghiformi dell’elicriso, la leggerezza dell’ortensia,  i rametti dell’erica, l’effetto batuffolo dei fiori di cotone. Bene anche le bacche, soprattutto bianche, come quelle della pernettia o grigio argento come quelle della brunia”. Secondo la floral designer però una delle tendenze più sentite è il ritorno alle origini, utilizzando oggetti totalmente naturali che si trovano facilmente anche in città. Se volete fare le vostre ghirlande ecco 3 esempi da imitare.

TOTAL WHITE CON I FIORI SECCHI

ghirlandeDi fresco c’è solo il muschio, per il resto ci sono pigne essiccate, fiori secchi di elicriso e di ammobium e ortensie bollite. Queste ultime sono una vera novità, un procedimento naturale che lascia i fiori bianchi e morbidi per sempre. Dai fioristi, nei laboratori floreali e in alcuni garden center trovate tutte le materie prime, comprese le basi di rami intrecciati.
Si lega il muschio alla base della ghirlanda con del filo di ferro. Poi si fissano le ortensie avvolgendo il gambo con filo di ferro e infilzandolo nella base di legno. Lasciate dello spazio fra un fiore e l’altro in maniera un po’ casuale. Riempite gli spazi vuoti con pigne e fiorellini bianchi. Li potete fissare con il filo di ferro o con la colla a caldo se ce l’avete. Lasciate però uno spazio senza fiori così mettete in evidenza il muschio, le pigne e la struttura naturale della ghirlanda.

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WILD CON GLI ELEMENTI DEL BOSCO

ghirlandeNon c’è niente di comprato in questa ghirlanda. Perfino la struttura circolare è fatta con i rami di un rampicante,  la clematis, ma anche l’edera, la vita americana o il glicine vanno bene. E questo è proprio il momento giusto per fare pulizia dei rami secchi. Non vanno fatti seccare ma arrotolati a formare dei cerchi. Per il resto ci sono dei rametti di piante sempreverdi come il pino, il cipresso, l’alloro e per completare le bacche rosse dell’agrifoglio. Se non trovate l’agrifoglio, uno dei cespugli più comuni in città è quello della nandina domestica che ha tantissime bacche rosse, ma anche il cotoneaster e la piracantha le hanno. Nei garden center in questo periodo puoi trovare le bacche rosse della skimmia e della gaultheria. L’importante è che i verdi delle piante usate siano diversi in modo da creare un gioco di chiaroscuri. Le varie essenze si fissano alternati con del fil di ferro. Sopra a tutto si mettono le bacche.

 

GOURMET CON FRUTTI E VERDURE

ghirlandeÈ la più allegra e beneaugurante, visto che i peperoncini sono dei porta fortuna da sempre e le mele sono il simbolo della salute. Sulla base di rami intrecciati è stato steso uno strato di muschio, poi si fissano gli elementi più grandi, in questo caso le mele, che si infilzano con del filo di ferro da incastrare nella struttura. Meglio metterle un po’ storte per ottenere un effetto più naturale. Negli spazi vuoti si fissano i mazzetti di peperoncino, qualche rametto di pino o di altra pianta verde e le margheritine bianche dell’ammobium. Il tocco di bianco dà luce  all’insieme e ricorda anche i colori dell’Italia. Le pigne non sono indispensabili, ma servono a rendere più interessante il pattern della ghirlanda.

 

 

Senza ghirlande che Natale è? - Ultima modifica: 2020-12-17T09:36:37+01:00 da Sabina Tavolieri

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