Un arbusto prezioso per il giardino e terrazzo invernale è l'hamamelis: Hamamelis mollis, H. virginiana e il noto ibrido H. x intermedia. Fiorisce sui rami nudi tra gennaio e febbraio, ha una bellezza rara e delicata e la sorprendente dote di resistere fiorito fino a -10° C, davvero un record. Se un'ondata di freddo intenso li sorprende fioriti, i petali si limitano ad arrotolarsi come le trombette di carnevale, per poi srotolarsi quando il termometro sale, anche di poco.
II periodo di fioritura dell'hamamelis è legato all'andamento meteorologico e alla esposizione: al sole, spesso i fiori si aprono simultaneamente sui rami e nel giro di pochi giorni li ammantano di petali sottili, giallo oro o rossastri, quasi trasparenti nel sole invernale.
Com'è fatto l'hamamelis
Si tratta di un arbusto caducifoglio, alto fino a 4 m e largo fino a 3 m, con crescita media; foglie lanceolate, di medie dimensioni, di colore verde bottiglia; fiori piccoli, numerosi sui rami ancora nudi, di colore giallo, profumatissimi, in gennaio-marzo.
I frutti dell'Hamamelis mollis hanno la curiosa attitudine a maturare molto lentamente e per questo viene chiamato anche 'arbusto dell'Epifania': come i re Magi, a inizio gennaio può portare tre doni, l'oro dei suoi petali, il profumo dei suoi fiori e il potere curativo della sua corteccia.
Piantate un hamamelis anche per il piacere della sua veste autunnale dorata o bronzea a cui seguirà, in inverno, la bella fioritura che in genere è gradevolmente profumata. Insieme al calicanto, è l'accento indispensabile per invitare a uscire in giardino, e assaporare la bellezza e il profumo di questi arbusti generosi.
Hamamelis x intermedia è un ibrido a crescita rapida, con petali gialli, arancioni o di un vivido rosso come nella varietà 'Diane': spettacolare nei giorni invernali, e affascinante anche nel tardo autunno quando il fogliame si colora di toni gialli e bronzei.
Si utilizza in giardino e in vasi grandi (misure min 80 x 50 x 50 h cm) come esemplare singolo o in gruppi per formare macchie di colore. Si può abbinare classicamente con il calicanto, ma anche con il cotogno giapponese e la forsizia, che fioriscono tutti in inverno.
Deve vivere all’aperto tutto l’anno in tutta Italia, senza bisogno di protezioni, in esposizione soleggiata o al massimo a mezz’ombra. Tollera il freddo fino a –10 °C, il caldo intenso e il vento, non salmastro.
Come coltivarlo
La coltivazione è semplice, gradisce un terreno fertile e ben drenato, tendenzialmente acido, torboso e l'unico requisito essenziale è un terreno mai arido: nei climi padani la pianta va innaffiata abbondantemente. In aree mediterranee con estate molto calda occorre piantare l'arbusto in zona non battuta dal vento asciutto e non fare mancare irrigazioni per tutta la stagione vegetativa, innaffiando anche in inverno se il clima è mite e poco piovoso e, naturalmente, se lo si coltiva in vaso.
Si concima in autunno, in marzo e in giugno, con un fertilizzante del tipo universale a lenta cessione, sotto forma di granuli da spargere sul terreno.
La potatura va condotta ogni anno subito dopo la fioritura, per restituire una forma alla pianta e accorciare i rami troppo espansi.
Il nocciolo delle streghe
Nel mondo anglosassone è noto con un nome curioso, witch hazel, il nocciolo delle streghe o strega nocciola: che è anche, infatti, il nome di un vecchio personaggio dei fumetti di Paperino e Topolino, una strega pasticciona e sempre nei guai. Si diceva un tempo che le streghe dei boschi sapessero usarne i rami biforcuti per individuare le sorgenti d'acqua e per preparare pozioni misteriose. E in questo c'è qualcosa di vero: le importanti virtù terapeutiche erano già note alle popolazioni precolombiane, e i primi navigatori portarono in Europa queste conoscenze.
In collaborazione con Passione in verde