Già conosciuti e coltivati negli Stati Uniti e nel nord Europa, i microgreens in questi ultimi anni si stanno diffondendo anche in Italia. Sono piccole piantine super nutrienti coltivabili in casa o anche sul terrazzo durante la bella stagione. Non necessitano di fertilizzanti o antiparassitari vari, sono disponibili tutto l’anno e a chilometro zero. E regalano grandi soddisfazioni anche a chi non dispone di un orto.
Ecco tutte le risposte ai dubbi che generalmente suscitano questi nuovi alimenti.
Germogli e microgreens: sono la stessa cosa?
No. Il germoglio rappresenta la prima fase di evoluzione del seme, e non è ancora una pianta. Ha un ciclo di crescita che dura pochissimi giorni e si presenta con un fusticino chiaro. I microgreens, invece, sono le baby piantine degli ortaggi che si coltivano normalmente nell’orto. C’è chi li raccoglie all’apertura delle prime due foglie embrionali, i cotiledoni, e chi attende la crescita della terza e quarta foglia. In genere servono dai 7 ai 21 giorni dopo la germinazione.
Quali sono le differenze tra una pianta adulta e un microgreens?
I microgreens hanno una maggiore concentrazione di nutrienti (fino al 40% in più) rispetto alla pianta adulta. I profili nutrizionali cambiano a seconda della varietà ma in generale sono molto ricchi di vitamine, sali minerali come magnesio e potassio e antiossidanti come i polifenoli. Consumati regolarmente hanno effetti benefici su tutto il corpo, una generale azione antiage e aiutano a contenere i livelli di colesterolo. I microgreens hanno un sapore molto intenso anche se le piantine sono nelle prime fasi di sviluppo.
I semi sono gli stessi degli ortaggi da orto?
Fondamentalmente sì, esistono però differenze normative. Nei semi da orto va specificato in dettaglio il prodotto finale. Per esempio, chi semina pomodori deve sapere se otterrà un San Marzano o un Ciliegino. Con i microgreens tutto ciò non è necessario perché la piantina è tagliata e consumata nel giro di pochi giorni e non va quindi a frutto. I semi bio, ottenuti senza l’impiego della chimica, sono assolutamente preferibili.
Si possono ottenere microgreens da qualsiasi ortaggio?
Sì, ma con un’importante eccezione. Niente peperoni, pomodori, patate e melanzane, perché appartengono alla famiglia delle Solanacee. Le prime foglie che crescono contengono molta solanina, un alcaloide che può essere tossico ad alte dosi.
Come si coltivano?
• Per prima cosa è necessario procurarsi i semi. Ci sono diversi rivenditori, meglio prediligere quelli specializzati nel settore bio (esempio italiansprout.com vende online solo semi bio e attrezzature varie per microgreen e germogli) e un substrato per la semina (terriccio, muschio di torba, fibra di cocco…).
• Servono due vassoi profondi da 6 a 8 centimetri. Si possono ordinare su internet o usare quelli della frutta. Il primo, dove si mette il substrato, deve avere dei forellini di drenaggio. Il secondo, da mettere sotto, non deve essere bucato. Quando le radici saranno cresciute, andrà aggiunta un po’ d’acqua nel secondo vassoio in modo da tenere umido il terreno.
• I semi vanno “risvegliati” dallo stato di dormienza. Piselli, bietola, barbabietola ma anche broccoli, cavoli, ravanelli vanno messi in ammollo per 12 ore al buio in una ciotola coperta a temperatura ambiente (circa 20 °C). Poi si sciacquano e si cospargono sul terriccio che deve essere coperto di semi. Al termine si bagna vaporizzando dall’alto.
• Si posiziona sopra al vassoio un coperchio scuro con un piccolo peso (un libro) per simulare l’effetto della terra. In due o tre giorni al buio i semi iniziano a germinare raggiungendo 1 cm d’altezza.
• A questo punto, bisogna togliere il coperchio ed è necessario che le piantine ricevano luce affinché entri in gioco la fotosintesi. Se la coltivazione avviene in casa durante la stagione fredda, è consigliabile posizionare una lampada a led che simula il sole (luminosità tra i 2000 e i 5000 lumen, distanza circa 30 cm dai microgreens). Deve restare accesa per 16 ore e spenta per 8. Se si coltivano i microgreens d’estate si possono posizionare i vassoi sul terrazzo.
• Quando le radici iniziano a crescere, si mantiene l’umidità mettendo l’acqua (circa 1 cm) nel secondo vassoio, quello sottostante. È necessario rimetterla tutte le volte che il fondo si asciuga.
• Nel giro di 1-3 settimane, a seconda della pianta, i microgreens sono pronti per essere tagliati a filo del substrato, portati in cucina e utilizzati per le ricette più varie.
L’ammollo dei semi è sempre necessario?
No, meglio evitarlo con i semi mucillaginosi, come basilico, rucola, crescione, senape, chia, perché a contatto con l’acqua creano un gel appiccicoso. Seminateli senza inumidirli e poi vaporizzate il terreno.
Con quali varietà iniziare?
Non presentano difficoltà particolari ravanelli, rape, cavoli, broccoli, piselli, cipolla, cima di rapa, salvia, grano, mais, senape. La fase più delicata è quella della germinazione. Poi, in attesa che crescano per essere tagliate, le piantine non vanno bagnate né troppo né troppo poco, esattamente come avviene nell’orto. Evitate perilla e acetosa se siete principianti perché richiedono più tempo e più cure.
Cavolo
Ricco di potassio e vitamina K, necessita di poche cure: l’unico accorgimento è non far seccare il terreno. Il suo sapore delicato lo rende molto versatile negli abbinamenti. Può essere tagliato tra i 10 e i 15 giorni.
Basilico
Il microgreen di basilico è delizioso ma non è facilissimo. Ricordate di evitare l’ammollo perché il seme è mucillaginoso. Le prime foglie vere della pianta compaiono dopo una decina di giorni dalla semina. Richiede dagli 11 ai 17 giorni per essere pronto per il taglio.
Coriandolo
Usato fresco come il prezzemolo, ha un sapore deciso ed è profumato. È ricco di vitamine, in particolare K e C. Le prime foglie compaiono dopo circa 11 giorni e può essere reciso tra i 13 e i 17 giorni.
Spinacio
Ricco di ferro come la pianta da orto, contiene anche altri sali minerali e vitamine, in particolare la A, B, C e K. Cresce nel giro di 8 giorni e si può tagliare dopo 10 - 14 giorni.
Ravanello
È uno dei microgreen più facili da coltivare. Il sapore della piantina è simile a quello del ravanello vero e proprio. Per le prime foglie occorre attendere una settimana, si può tagliare tra gli 8 e gli 11 giorni.
Articolo scritto da: Maria Tatsos, esperta di ambiente e piante.